Se qualcuno pensava che le azioni di Svastichella, alias Alessandro Sardelli, il quarantenne che ha aggredito i due giovni gay fuori dal Gay Village di Roma 10 giorni fa, avessero sucitato scandalo unanime in tutti gli italiani, si sbagliava di grosso. Del resto, l’omofobia purtroppo è un fenomeno diffuso e per ognuno che si rende protagonista di aggressioni o attentati incendiari o pestaggi o quant’altro, molti altri si dilettano propugnare le loro idee discriminatorie e violente sfruttando i canali più frequentati del web 2.0.
E’ apparso nei giorni scorsi sul popolarissimo social network Facebook un gruppo di sostenitori di Sardelli. «Questo non è un gruppo aperto – recitava la descrizione del gruppo -. I finochiacci e le lesbiche non sono graditi. Nessuno può dire la sua almeno che non sia un fan del mitico Svastichella! Quì è regime, vale una sola idea!». A prescindere dalla scarsa conoscenza della lingua italiana che l’autore del messaggio manifesta, la cosa preoccupante è che fino a poco prima che venisse chiuso dagli amministratori del sito, il gruppo contava quasi 50 iscritti e, soprattutto, che non era il solo spazio per gli ammiratori dell’aggressore romano. In altri, ad esempio, Sardelli viene descritto come una vittima dei media, che ne avrebbero fatto una sorta di capro espiatorio, come succederebbe anche agli ultrà.
A fondare il gruppo era stato un certo Simone Mestroni, nome noto all’autorità giudiziaria. Nel febbraio del 2008, infatti, l’allora diciannovenne Mestroni e il coetaneo Nicolas Caffieri vennero arrestati e poi condananti a otto mesi di reclusione per minaccia aggravata e resistenza a pubblico ufficiale. Stando alle cronache dell’epoca, infatti, i due avrebbero minacciato una coppia di ragazzi per le strade di Udine e, una volta in caserma, avrebbero rivolto insulti e minacce anche ai carabinieri che li avevano acciuffati.
Al momento del fermo i due avevano con sé alcuni sanpietrini legati ad una cintura, un coltello e una bandiera nera con la croce celtica. Insomma, due ragazzi, appena ventenni, già abituati ad aggredire le persone per strada, con idee politiche molto simili a quelle di Svastichella.
Consola, per certi versi, che di contro siano nati, sempre su Facebook, numerosi gruppi che condananno l’azione di Sardelli e ogni atto di omofobia e discrimianzione, mentre il fan club di Svastichella è stato cancellato dopo le protesete degli utenti e delle associazioni.
(nell’immagine accanto al titolo, un fotomontaggio di Sardelli apparso su Facebook)
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