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Ferzan Ozpetek: “A metà ottobre inizio a girare il mio nuovo film”

L’infaticabile regista sta scrivendo anche il suo nuovo romanzo.

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Fresco di un Nastro d’Argento per la miglior serie tv dell’anno assegnato a Le Fate Ignoranti, Ferzan Ozpetek si è subito buttato sulla scrittura. Il regista di Mine Vaganti, intervistato da La Stampa, ha infatti annunciato l’imminente ritorno sul set.

“Ho appena finito di scrivere con Gianni Romoli il mio nuovo film, una storia d’amore molto forte, inizierò a girare a metà ottobre. E poi sono a metà del nuovo romanzo, ma non mi sento uno scrittore, scrivo una cosa che mi piacerebbe leggere e lo stesso vale per i film, faccio quelli che mi piacerebbe vedere”.

La dea fortuna, ultimo lungometraggio di Ozpetek, ha incassato oltre 8 milioni di euro, vincendo due David e 3 Nastri, mentre “Come un respiro“, suo ultimo romanzo, ha venduto oltre 200.000 copie. Una creatività registica e di scrittura quanto mai esplosiva, in questo momento, come recentemente visto con Le Fate Ignoranti, serie che ha riportato in vita un classico del suo passato cinematografico. “Mi sono accorto dell’interesse dalla valanga di messaggi su Instagram, sentendo i ragazzi che si scambiavano i codici per poter vedere la serie nella mia pasticceria, e poi al mercato, dove un sacco di signore mi hanno fatto i complimenti“, ha confessato il regista al quotidiano. “La scelta giusta, fatta con lo sceneggiatore Gianni Romoli, sia stata concentrare il racconto non tanto sul tradimento all’interno di una coppia quanto su quello che riguarda mondi diversi. La serie parla di un miscuglio di cose, non vorrei usare una parola abusata, fluido, ma oggi mi sembra che siamo tornati all’antica Grecia e all’antica Roma, quando non ci si preoccupava del sesso, forse perché non c’era ancora l’influsso delle religioni monoteiste. Ho voluto che nella storia si parlasse anche di questo“.

20 anni dopo aver girato quel film epocale per il cinema italiano, Ozpetek è tornato sul set per riprendere in mano personaggi tanto amati. Con la consapevolezza di essere cambiato, con il passare del tempo.

“Ogni tanto, mentre lavoravo alla serie, mi tornava in mente quel regista che aveva girato le Fate …allora ero senza pensieri, più rilassato, più leggero, molto fiducioso nel futuro, non c’erano state ancora le torri gemelle, si scherzava, era l’epoca del “sotto a chi tocca”, c’era più menefreghismo. Forse era la gioventù, non so, ma ora il mondo è cambiato. Ho imparato ad apprezzare le piccole cose, un bicchiere di vino bevuto in silenzio, con la persona amata, ma è anche vero che adesso tutto ha un suo peso e io lo avverto, come se avessi sempre Saturno addosso. Non sono infelice, ma ho una strana nostalgia di quel periodo”.

63 anni, Ferzan Ozpetek è arrivato a Roma nel lontano 1976, e da allora non l’ha mai più lasciata. Nel 1997 l’esordio alla regia con Il bagno turco, presentato nella Quinzaine des Réalisateurs del 50º Festival di Cannes, seguito da 12 film pluri-candidati. E il 14esimo è ora dietro l’angolo.

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