Una Pasqua a tinte omofobe quella vissuta da una coppia di ragazzi, aggrediti il 3 aprile scorso in un parco di Foggia. A denunciare quanto accaduto, via social, una delle due vittime, Andrea Ragno.
Io e il mio compagno Alessandro abbiamo appena subito una aggressione omofoba in un parco al centro della città. Dei ragazzi, tutti sui 19 -20 anni, ci hanno aggredito in gruppo. Erano spacciatori di quartiere. Inizialmente hanno dato ad Alessandro del pedofilo. Alludendo al fatto che omosessualità e pedofilia fossero la stessa cosa. La cosa ancora più assurda è che hanno creduto fossi uno sbirro (lol). Dunque in quel momento ho sudato freddo e ho cercato di ricordare un po’ di dialetto foggiano per farmi intendere. Dopo aver capito che non sono uno sbirro, hanno cominciato ad insultarci alludendo alle dimensioni del pene, a chi lo ficca a chi, chi è il maschio e chi la femmina, con toni pian piano sempre più aggressivi.
Minacce e insulti che hanno inevitabilmente alimentato tensione e paura, con Andrea che ha “cercato di parlare a loro come un genitore, dicendogli che potevano andar via dalla loro città. Che loro “odiano i ricchioni” solo perché c’è una barriera culturale. Che potrebbero andar via, cambiare città, crescere. Come ho fatto io. Niente, alla fine siamo andati via. Amareggiati“.
Domani pomeriggio, lo ricordiamo, si terrà il tanto atteso ufficio di presidenza in Commissione Giustizia al Senato, che potrebbe portare alla calendarizzazione del DDL Zan.
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