La nuovissima giunta del Comune di Forlì, la prima di centrodestra dal secondo dopoguerra, ha bloccato un’attività formativa finanziata dal Bando Regionale per attività rivolte alla promozione e al conseguimento delle pari opportunità e al contrasto delle discriminazioni e della violenza di genere. “Prevenzione e contrasto alle violazioni dei diritti umani e alle diverse forme di prevaricazione legate al genere e all’orientamento sessuale“, il titolo dell’attività formativa redatta dall’associazione di promozione sociale Un secco no e dall’associazione culturale Delfi, che ha ricevuto e continua a ricevere adesioni da parte di numerose realtà del territorio.
Grazie a questa collaborazione e sulla base delle segnalazioni di episodi di discriminazione raccolte sul territorio è stato avviato un dialogo con consultori, assistenti sociali, centri antiviolenza, per capire come fornire gli strumenti informativi e formativi necessari a chi si appresta ad accogliere l’utenza, vittima, spesso, nella nostra realtà di episodi di bullismo omofobico e transfobico. A tal fine, nel dicembre 2018 il Comune di Forlì aveva invitato entrambi le associazioni ad aderire al progetto che stava predisponendo in risposta al Bando della Regione Emilia-Romagna per attività rivolte alla promozione e al conseguimento delle pari opportunità e al contrasto delle discriminazioni e della violenza di genere, redigendo delle proposte di attività per l’anno 2019. Il progetto, che si avvaleva della collaborazione anche di altre sette realtà del territorio, è stato approvato dalla Regione Emilia Romagna e, successivamente, dal Comune di Forlì con delibera di Giunta n.141 del 16 aprile 2019.
L’attività formativa prevedeva una formazione psicologica e giuridica agli operatori del Comune di Forlì e delle associazioni interessate su queste tematiche. In questi giorni, come denunciato dalle due associazioni, la doccia fredda, dopo 3 mesi d’attesa e un colloquio con l’Assessora alle Pari Opportunità Andrea Cintorino avvenuto lo scorso 9 ottobre, in cui era stato confermato il proseguimento del progetto, ora “non autorizzato perché questa amministrazione aderisce, in coerenza con il programma elettorale, ad un modello di famiglia tradizionale”.
Con questa laconica e quanto meno sconcertante “motivazione” sono così liquidati gli sforzi di una rete di associazioni e servizi del territorio nell’imminenza della realizzazione delle attività proposte, arrivando al punto di ostacolarle, e facendo perdere fondi regionali già assegnati. Ci chiediamo dunque in che modo contrastare le discriminazioni possa turbare un modello familiare. Ci chiediamo inoltre come una delibera comunale possa essere disattesa senza un atto di eguale valore, trattando decisioni che meritano una motivazione nei confronti della cittadinanza. A questo proposito solleciteremo una verifica alla regione Emilia-Romagna per capire se e quando ci siano state comunicazioni da parte del Comune di Forlì per la rimodulazione del progetto.
Parole giustamente durissime, quelle espresse da tutta una serie di realtà che troverete a fine articolo. “Ricordiamo alla giunta forlivese che, a prescindere dal programma elettorale, il Sindaco ha giurato sulla nostra Costituzione, che all’articolo 3 sancisce il compito di “rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini,impediscono il pieno sviluppo della persona umana”. Ci rivolgiamo quindi alla nostra città, alla Regione Emilia-Romagna promotrice di questo bando, ci appelliamo ad ogni persona sensibile, per fermare questa deriva anacronistica e discriminatoria operata dagli amministratori di Forlì, che dovrebbero al contrario promuovere l’inclusione sociale e una cultura del rispetto e della valorizzazione delle diversità”.
Da parte del sindaco Gian Luca Zattini, per ora, nessuna replica, ma dalle pagine del Resto del Carlino questa è stata la ‘difesa’ dell’assessora Andrea Cintorino.
Noi abbiamo aderito a tutte le iniziative contro la violenza sulle donne. Ma in questo caso si parlava anche dei gay. Noi rispettiamo le posizioni altrui, ma non adottiamo politiche Lgbt. Si tratta di associazioni politicizzate. Sulla loro pagina Facebook sostengono le Sardine. Il diniego riguarda il contenuto, non le opinioni politiche.
Aderiscono al comunicato:
UDI Forlì
Voce Donna Castrocaro Terme e Terra del Sole
Forum delle Donne
Forlì Città Aperta
Fondazione Alfred Lewin
Il Progresso delle Idee
Associazione Luciano Lama
Presidio di Libera Forlì P. Rizzotto
Presidio di Libera Forlimpopoli G. Letizia
Coordinamento provinciale di Libera Forlì Cesena
ANPI Forlì-Cesena
ARCI Forlì
CGIL Forlì
UDU Forlì
Associazione Universitaria Koiné Onlus
Link Forlì
REA Collettivo di Genere Forlì
Circolo UAAR Forlì-Cesena
Rimbaud LGBTQIE – Cesena
Arcigay Alan Turing – Rimini
Pride Off – Rimini
Arcigay Dan Arevalos – Ravenna
Prometeo – Arci Faenza
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Ma come si può votare per i destronzi?!