Qiumao è il fotografo originario di Chongqing, un paese nel sud-ovest della Cina, che documenta i tabù della società cinese, in particolare quelli legati ai giovani e alla cultura LGBTQ.
Qiumao, che in realtà è il soprannome che i genitori gli hanno dato quando era giovane, inizia a scattare con una macchina fotografica di seconda mano. Ama ritrarre principalmente i suoi amici e i modelli che trova sui canali social, affrontando i tabù e gli stereotipi della mascolinità cinese.
Conoscendolo, è subito chiaro che la personalità del fotografo rimane volutamente scissa in due spaccati, quello esuberante e testosteronico delle foto, dove il bondage si fonde con figure allegoriche come quelle dello sportivo e del lavoratore diligente, e il Qiumao più delicato e introverso che vuole rimanere nell’ombra; e la vitalità sensuale delle sue foto nasce proprio dal contrasto con una pacatezza silenziosa a tratti malinconica.
Un punto di vista curioso, quello di Qiumao, che permette anche all’osservatore di partecipare, come voce fuori campo, invisibile ma voglioso di farne parte. L’abbiamo incontrato per voi.
Come è nato il tuo progetto fotografico?
Amo la fotografia e questo è l’unico motivo che mi viene in mente. Spero di lasciare qualcosa prima di morire, in modo che qualcuno si ricordi di me e mi veda come una persona simpatica.
Quale messaggio ti piacerebbe trasmettere con le tue foto?
In verità, spesso non so cosa sto fotografando o cosa sto cercando di esprimere. Non riesco a spiegarlo bene e non credo di avere un talento particolare. Sono solo fortunato. In realtà, mi sento molto nervoso prima di ogni servizio fotografico e a volte la pressione è così forte che piango di nascosto. La pressione è così astratta che non riesco a spiegare cosa sia. Se dovessi dare una risposta formale, potrei dire: ‘Spero che le mie foto possano trasmettere le idee di libertà, uguaglianza e diversità‘. Voglio che le persone vedano che, indipendentemente dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere, tutti hanno il diritto di perseguire il loro vero io e di godere dell’amore e dell’essere amati.
Hai una foto a cui sei particolarmente affezionato?
C’è una foto che è speciale per me, l’avatar esclusivo di QIUMAO (la piccola immagine in alto a destra/sinistra di ogni opera di QIUMAO). L’ho scattata quando ho comprato la mia macchina fotografica e non sapevo ancora molto di fotografia.
Come scegli i soggetti da fotografare?
La maggior parte dell3 modell3 con cui scatto sono stat3 trovat3 attraverso i social media. In realtà, spesso non sono io a sceglierl3, ma sono loro a scegliere me. Sono grato a ciascuno di ess3 perché è la loro fiducia che ha reso possibile QIUMAO. La mia sfida più grande ora è spesso quella di non riuscire a trovare l3 modell3, e a volte anche quando ho programmato un servizio fotografico, la persona mi dice solo qualche giorno prima che non può venire. Non conosco le ragioni specifiche, ma è abbastanza comune.
Nel tuo progetto, qual è il legame tra la sessualità e la cultura cinese?
I cinesi hanno un modo unico e sottile di esprimere la sessualità e un’estetica orientale distintiva. Man mano che le porte della Cina si aprono e le culture si fondono, le espressioni cinesi della sessualità si stanno evolvendo da un’estrema sottigliezza a forme di espressione più dirette. Io potrei essere uno di quelli che si esprimono in modo più diretto.
Omosessualità in Cina, cosa pensi della situazione attuale?
Credo che la situazione degli omosessuali in Cina stia gradualmente migliorando e che sempre più persone inizino a prestare attenzione e ad accettare la comunità LGBTQ. Questo non accade solo in Cina, ma anche in molti altri luoghi del mondo. Ognuno di noi può trovare il proprio stile di vita in base alle proprie preferenze e convinzioni. La cosa più importante è trattare noi stessi e gli altri con sincerità.
Quanto è autobiografico il suo progetto?
Il mio lavoro e la mia vita personale sono in realtà abbastanza indipendenti l’uno dall’altro, e il mio lavoro raramente riflette la mia vita. Molte persone che mi conoscono attraverso il mio lavoro scoprono che c’è una grande differenza tra me e le mie creazioni. Pensano che il mio lavoro emani un’atmosfera appassionata e amorevole, ma quando conoscono il vero me, potrebbero rimanere un po’ delusi. In realtà, tendo a sentirmi malinconico e a pensare di porre fine alla mia vita. Forse è la mancanza di qualcosa che mi spinge a esprimermi attraverso il mio lavoro.
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