Giorgia Meloni terrorizza i media LGBTQI+ americani

L'impietoso ritratto in prima pagina dl LGBTQ Nation, il più influente quotidiano queer americano. Ecco cosa hanno scritto.

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giorgia meloni usa lgbtq nation
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È impietoso e non fa sconti il ritratto che LGBTQ Nation, il più puntuale e influente giornale queer americano fa di Giorgia Meloni. Nell’editoriale a firma Niccolo Serratt, la leader italiana viene definita senza mezze misure un qualcosa che, dal punto di vista americano, ricorda le prime fasi delle carriere politiche di leader com Mussolini, Hitler e Franco. L’articolo originale è qui.

Qui di seguito forniamo la mera traduzione di alcuni passaggi chiave.

(…)

Negli annali della storia italiana, l’evoluzione dei diritti per i cittadini queer ha riflettuto le mutevoli maree di potere e influenza. È allarmante notare che ciò che sembrava una traiettoria di progresso positivo, ora sembra ristagnare in un pantano. Un esempio scioccante è stato il fallimento del disegno di legge DDL Zan, un significativo atto legislativo progettato per proteggere tutte le minoranze introducendo il concetto di crimini d’odio nel quadro giuridico italiano.

(…)

Questo nuovo governo è attualmente guidato dal partito apertamente neofascista, Fratelli d’Italia. In particolare, questo partito vanta la prima ministra donna del paese – un traguardo in una società patriarcale come quella italiana.

(…)

A marzo, un altro significativo passo indietro si è profilato con una legislazione che potrebbe privare i genitori dello stesso sesso dei loro diritti genitoriali a meno che non si tratti del genitore biologico. Un provvedimento che ha portato alle recenti proteste delle mamme lesbiche.

Sebbene la maternità surrogata sia sempre stata proibita in Italia, le coppie LGBTQ+ avevano precedentemente l’opzione di cercare la maternità surrogata all’estero per poi registrarsi come genitori nel proprio comune locale. Questo scudo protettivo si sta erodendo, come dimostrato in città come Padova, dove i consigli locali hanno già revocato i diritti dei genitori non biologici per i figli delle coppie LGBTQ+ – il tutto sotto il pretesto della “salvaguardia” dei bambini.

Non si può discutere dell’approccio dell’Italia ai diritti LGBTQ+ senza riconoscere l’influenza del Vaticano.

Nonostante l’Italia sia solo una delle molte nazioni che stanno riducendo i diritti LGBTQ+, occupa una posizione unica per i suoi legami storici con la Chiesa cattolica. Il Trattato lateranense del 1929, un patto tra il Regno d’Italia di Mussolini e il Vaticano, ha stabilito il cattolicesimo come religione di stato, tra le altre cose.

Anche se questo allineamento ufficiale è terminato nel 1984, le ramificazioni culturali sono persistite, dimostrandosi un ostacolo al progresso dei diritti LGBTQ+ e riproduttivi in Italia.

Ed è proprio attraverso l’arma dei valori cattolici che vengono rapidamente approvate leggi anti-LGBTQ+.

Il futuro appare incerto per gli italiani queer e i loro omologhi nelle comunità vicine. Il governo italiano sta considerando una proposta per classificare la maternità surrogata come un reato penale universale. Cosa significa questo? In Italia, i reati penali domestici sono perseguiti se commessi all’interno del paese, e i reati penali universali sono perseguiti ovunque essi si verifichino. Secondo la legge proposta, se qualcuno si sottopone a una maternità surrogata all’estero e poi ritorna in Italia, potrebbe affrontare fino a due anni di prigione e multe fino a 1 milione di euro. Per avere una prospettiva, altri reati nella categoria di crimini universali includono atti come la pirateria, la tortura, il genocidio e, in alcuni casi, il terrorismo.

Un paese che per decenni ha difeso l’individualismo e i diritti democratici, gli Stati Uniti stanno creando un pericoloso precedente con l’approvazione delle proprie leggi anti-LGBTQ+, e altri paesi – con l’aiuto di alcune organizzazioni statunitensi – sembrano seguire l’esempio.

L’Italia e gli Stati Uniti hanno legami storici di lunga data dovuti alle ondate di immigrazione all’inizio del XX secolo. Paesi come questi due stanno regredendo nel progresso; tuttavia, si può tracciare un parallelo evidente. Stati come New York, California e Vermont e, in modo simile, città come Cagliari, Milano e Torino hanno risposto alla legislazione odiosa facendo l’opposto di quanto essa istruisce: creando rifugi sicuri per le comunità queer e, nel caso degli Stati Uniti, mantenendo o potenziando i diritti all’aborto.

Queste risposte alternative sono luci di speranza in quella che altrimenti potrebbe sembrare un’oscurità imminente. Ma forse stanno anche piantando i semi per movimenti più progressisti.

Il deliberato arretramento del governo italiano sui diritti LGBTQ+ non offusca solo la sua reputazione internazionale, ma evidenzia anche una strategia di governo offuscata dalla distrazione e dalla menzogna.

Questa amministrazione ha fatto una vigorosa campagna elettorale su piattaforme conservative – promettendo un costo della vita più accessibile, prezzi del carburante ridotti e una tassazione piatta rivoluzionaria. Tuttavia, mentre i diritti vengono strappati via, queste altre promesse rimangono sorprendentemente non mantenute. La manovra è tanto trasparente quanto cinica: deviare l’attenzione del pubblico su questioni polarizzanti come un diversivo per la loro incapacità di adempiere alle loro promesse elettorali.

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