Chi ha paura di una poetessa di 26 anni, transessuale, in onda su Rai 1? È incredibilmente diventato un caso politico la diretta di Giovanna Vivinnetto, che nell’ottobre scorso aveva denunciato di essere stata licenziata in qualità di insegnante di letteratura italiana dall’istituto paritario Kennedy di Roma, a Vieni da Me, trasmissione di Caterina Balivo.
Giovanna ha una grande passione: scrivere poesie. Quando è nata si chiamava Giovanni e ha raccontato in poco meno di mezz’ora nel pomeriggio Rai il suo percorso di transizione, nella speranza di aiutare chi ha vissuto, sta vivendo o vivrà un momento così importante di cambiamento e rinascita. Apriti cielo. Licia Ronzulli, presidente della commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza in quota Forza Italia, ha sparato a zero, come riportato da LaRepubblica: “Disforia di genere e transessualità non sono argomenti che si possono trattare in fascia protetta, con i bambini incollati davanti alla tv perché le scuole sono chiuse, con la superficialità con la quale si è fatto a ‘Vieni da me’. Rai 1 ha toppato alla grande. Caterina Balivo, da mamma, si è posta il problema che suo figlio potesse essere davanti alla Tv mente sera lei era in onda?“. “Quando si fa televisione, bisogna sempre mettersi nei panni degli altri, dei telespettatori di qualsiasi fascia d’età e bisogna quindi essere responsabili, senza arrogarsi presuntuosamente il diritto di volere educare a modo proprio i figli degli altri. I genitori si aspettano delle scuse e i vertici della Tv di Stato devono multare la trasmissione“.
Scuse per aver raccontato una storia, scuse per aver eventualmente educato adolescenti di qualsiasi alle realtà della vita. Critiche sono arrivate anche dal senatore azzurro Lucio Malan:”È del tutto inaccettabile che una trasmissione della Rai tratti per venti minuti del cambiamento di sesso, con toni sostanzialmente celebrativi. L’ospite di oggi può farsi chiamare e vestirsi come vuole, ma in ogni cellula del suo corpo c’è scritto xy, cioè sesso maschile“.
Immediata e durissima la replica di Vladimir Luxuria: “Non esiste un virus della transessualità che si trasmette attraverso lo schermo o attraverso l’informazione, soprattutto quando viene fatta in maniera chiara e pulita, senza morbosità. Giovanna Vivinetto è un’esperta di letteratura, scrive poesie, e potrebbe insegnare a queste menti così grigie e impolverate ad aprirsi di più alla comprensione, al diverso da te. E spesso la poesia ci riesce“. Altrettanto diretta l’europarlamentare Pd Pina Picierno. “Faccio notare a tutti i zelanti commentatori del palinsesto Rai che la transessualità è una condizione e non qualcosa da nascondere, quasi fosse un peccato. Da nascondere non c’è proprio nulla e in un momento così drammatico tutti i giornalisti, gli autori, i macchinisti, i redattori, i direttori, i conduttori continuano a lavorare senza sosta per informarci e intrattenerci. Dovremmo essere orgogliosi di questa Rai che non ha nulla di cui scusarsi. E che, semmai, dovremmo sostenere e ringraziare!“.
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io x esempio , che sono uno rispettoso della scienza, definisco le persone in base ai cromosomi.quindi maschi e femmine. se uno cambia sesso, geneticamente resta sempre uguale.xchè avere mutilato il proprio corpo , non vuol dire aver perso l'identita' genetica. come chi si opera x tumore ovarico , utero , o altro ha sempre il codice genetico di appartenenza.quindi i sesso sono due e basta. ilsentire è ben altra cosa.è un fatto che non ha formula scientifica e quindi l'io è qualcosa di misterioso. non confondiamo mai. quando scopriremo la formula dell'io allora se ne riparlera'.x ora i sessi sono due ed è GIUSTO NON CONFONDERE LE PERSONE PIU DEBOLI XCHè ANCORA NON MATERIALMENTE PREPARATE E IN GRADO DI CAPIRE. la leggerezza con cui si da del femminile a certe persone è dannosa oltre che impropria.x esempio io contnuerei a dal loro del maschile, comreso guadagno vladimiro, che x altro ha pure gli attributi di tutti i maschi.e che sicuramente usa, contrariamente a tutte le donne -femmine che non li hanno.