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Il consigliere scopre la spiaggia gay. Caos in Comune

Sembra che amministratori, consiglieri e parroci aspettino solo che i siti gay pubblichino gli elenchi di spiagge e luoghi all’aperto gay per appellarsi al buon costume. Questo è il turno di Vintebbio

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Sembra proprio che consiglieri comunali, parroci di paese, assessori e autorità varie si accorgano di chi frequenta i terrotori di loro competenza solo quando a parlarne sono i siti gay. E’ accaduto con Eraclea, in provincia di Agrigento, qualche anno fa quando il parroco della Chiesa di Sant’Antonio Abate si intestò, perdendola, unabattaglia contro la spiaggia nudista e friendly citata dallo speciale di Gay.it. L’indignazione del prete non era data solo dall’esposizione di nudità al’aria aperta, ma soprattutto dalla citazione su questo sito.
Poi è toccato a Spresiano, all’inizio di quest’estate, con tanto di recinti intorno agli argini del Piave per evitare che quel pezzo di fiume venisse colonizzato da gay in cerca di pace. 

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Adesso, alle soglie dell’autunno, arriva l’ennesima indigazione dopo la scoperta dell’acqua calda, un’altra spiaggia gay. Questa volta, oggetto delle vibranti proteste del politico di turno è la spiaggia lungo il fiume Sesia, a Vintebbio, in Valsesia. A sollevare il polverone è Alessandro Scaravelli, consigliere comunale del Pdl che a Serravalle (di cui Vintebbio è frazione) è all’opposizione. Scaraevlli ha presentato un’interpellanza al sindaco Massimo Basso chiedendo se "l’amministrazione intende prendere provvedimenti nei confronti di coloro che commettono atti contrari al pubblico decoro".
Ad avvalorare la sua indignazione, nel documento che sarà oggetto di discussione durante a prossima seduta del consiglio comunale, il consigliere ha citato anche alcuni post pubblicati dai lettori sul forum di gay.it. Come sempre gli utenti indicano la strada, ilmomento migliore della giornata per andare e come comportarsi una volta giunti sul posto.

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E quello che i nostri lettori hanno definito "un piccolo paradiso" diventa oggetto di investigazione e controllo e il sindaco corre ai ripari: «Stiamo tenendo sotto controllo quella spiaggia da diverso tempo – ha spiegato Basso a "La Stampa" – e il nostro lavoro si affianca a quello delle forze dell’ordine. Non posso dire di più, proprio per non disturbare il lavoro degli agenti». A quanto riporta il quotidiano torinese, le operazioni di controllo si concentrerebbero soprattutto sulle auto ferme nella piazzola di sosta utilizzata come parcheggio per raggiungere, a piedi lungo un sentiero, la spiaggia. «Non andiamo lì tutti i giorni – continua Bassi – anche perché è facile essere individuati. E non si può neanche mandare via una persona solo perché si trova in quel luogo, a meno che non venga colta sul fatto». 

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Tranquilli, dunque, estivi paladini del buon costume: è tutto sotto controllo, ora che le frequentazioni di quella spiaggia sono di pubblico dominio e non si può far finta di non sapere e non vedere. In fondo, i cittadini di Serravalle hanno di che essere contenti: evidentemente non ci sono problemi seri di cui il consiglio comunale debba occuparsi, da quelle parti.

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