Il Pride di Alessandria si terrà questo sabato 25 maggio con partenza alle 17:00 da Corso Crimea e arrivo al Parco Carrà. In questi giorni abbiamo avuto l’opportunità di intervistare Yuri, membro del comitato organizzatore di ALPride.
Yuri ha condiviso con noi dettagli sull’evoluzione di ALPride, l’evento che vede alle redini l’associazione LGBTQIA+ locale “Tessere Le Identità“. In particolare, l’impegno del Comune nella co-organizzazione dell’evento rappresenta un forte segnale di supporto istituzionale per questa giornata dell’orgoglio queer locale.
Un focus particolare di questa intervista è stato posto sulle misure di accessibilità e sicurezza. Qui di seguito la nostra conversazione con Yuri: una panoramica approfondita sui valori e sugli obiettivi di ALPride.
ALPride 2024 – INTERVISTA
- Presentazione del comitato organizzatore
Il Pride di Alessandria (lo chiamiamo ALPRIDE) è promosso dall’associazione LGBTQIA+ cittadina “Tessere Le Identità“, unica realtà di riferimento della nostra comunità e che opera ormai da 11 anni. Il direttivo è formato da un gruppetto di una decina di persone che a gennaio di quest’anno inizia a riunirsi per discutere della data e dei primi aspetti da prendere in mano. Poi man mano che si va avanti con le settimane questo gruppo si allarga. Da fine febbraio un vero e proprio coordinamento ALPRIDE, fatto di tante realtà associative del territorio, ha preso forma ed ha iniziato a lavorare assieme. Nel coordinamento c’è anche il nostro Comune, che quest’anno, per la prima volta, co-organizza con noi la manifestazione.
- Ci sono altre realtà locali che sostengono e partecipano alla vostra iniziativa? Ce ne sono alcune di cui vorreste parlarci?
Le realtà sono davvero tante. Come accade in altri pride simili al nostro, Tessere Le Identità ha avuto la necessità, oltre che il dovere, di unirsi compatta ad altre associazioni e non solo, per portare avanti una voce comune, con temi condivisi e trasversali, affinché si possa davvero essere uditi da orecchie talvolta volutamente ipoudenti. Tra queste, nel nostro caso, ci sono Me.Dea, centro antiviolenza molto conosciuto e attivissimo sul territorio, Casa delle Donne, associazione femminista che fa capo a Non Una Di Meno, Casa di Quartiere, centro di accoglienza legato alla Comunità di San Benedetto, le sedi locali dei sindacati CGIL e UIL, sempre al nostro fianco, e tutta una lunga serie di altre realtà che ci sostengono, maggiormente ogni anno, in questa importante giornata.
- Qual è il rapporto della comunità queer locale con il sindaco e la giunta?
Beh, ovviamente dipende dalle annate, ma dobbiamo ammettere che in generale siamo sempre stati sostenuti trasversalmente dalle diverse giunte. Tenete presente che il nostro primo Pride è stato creato con il patrocinio di un Comune guidato dalla Lega, seguito poi da una giunta di centro sinistra che, partendo a sua volta con il patrocinio, ha accresciuto il rapporto con noi per arrivare alla quarta edizione, quella di quest’anno, con la co-organizzazione, una cosa di cui siamo molto orgogliosi.
- Che impatto ha sulla vostra città/il vostro territorio un Pride?
Dire forte è dire niente, ALPRIDE ha saputo tirare fuori una realtà negli animi dei cittadini che, ammettiamo, non conoscevamo, per lo meno non a questo livello di apertura. Non è sempre facile, ma cosa lo è? E al netto dei soliti fisiologici atti di omobitransfobia, c’è stato un crescente e roboante supporto, di quelli veri, dove le istituzioni, gli esercenti, i volontari ci mettono la faccia e non hanno paura di marciare al nostro fianco.
- Comune e Regione hanno dato patrocinio al Pride? Quali istituzioni locali avete dichiaratamente dalla vostra parte? E quali no, e perché?
Per quanto riguarda il Comune, i ringraziamenti sono dovuti per quanto già detto. Per le altre istituzioni, abbiamo fatto richiesta, come ogni anno (non perdiamo mai la speranza) alla Provincia, che non ha dato cenni di risposta, e alla Regione, che per motivi di campagna elettorale non può concedere patrocini a nessuno al momento. Collabora con noi per la realizzazione di diversi contenuti relativi ad ALPRIDE anche UPO, Università del Piemonte Orientale, che ha diverse facoltà nella nostra città ed è un punto di riferimento degli studenti della provincia.
- Ci sono delle iniziative correlate alla manifestazione del Pride che vi sembrano importanti (che fate o che avete fatto)?
Assolutamente sì, abbia un calendario di iniziative chiamate eventi pre Pride, che da fine Marzo accompagnano e informano tutte le persone interessate a vario titolo alla manifestazione, spiegando man mano chi siamo e cosa facciamo, in contesti davvero diversi e per tutti i gusti. L’elenco completo e aggiornato è nella sezione “calendario” di alessandriapride.it. Una fra tutte, la cena di autofinanziamento, fondamentale per affrontare i costi di tutti i pride e che in questa edizione ha avuto un successo oltre le nostre aspettative.
- Avete previsto delle attenzioni particolari in merito all’accessibilità?
Sì, è stato uno degli argomenti predominanti nella decisione sul percorso che avrebbe fatto il corteo, proprio per far sì che chiunque potesse partecipare, scartando quindi alcune ipotesi. Saranno anche previsti due “safe area” dove stare tranquilli mentre si svolge il corteo.
- In questi anni di governo delle destre, come considerate vengano affrontate, sostenute o contrastate le istanze che il vostro Pride vuole portare avanti?
Il tema che abbiamo scelto di affrontare quest’anno, nel nostro documento politico, è la violenza di genere, intesa come qualsiasi forma di violenza, non solo fisica ma anche verbale, sociale, istituzionale, culturale, politica! Le rispondiamo sottolineando il claim legato al logo di questa edizione, NON E’ TEMPO DI FERMARSI.
- Su quali rivendicazioni ritenete che ci sia ancora bisogno di manifestare, scendere in piazza e fare un Pride?
Purtroppo sempre gli stessi, l’inclusione e l’importanza della diversità, la parità di diritti, ma per tutti e tutte, non solo per la comunità che rappresentiamo. Ci sono stati dei progressi negli anni, anche grazie ai pride, sempre più numerosi, ma ci verrebbe da dire che l’obiettivo primario è far diventare i pride superflui perché si saranno finalmente raggiunto tutti gli obiettivi.
- Ci sono altre cose che vorreste dire sul Pride e sul vostro territorio? (magari a noi di Gay.it sfugge qualcosa a proposito del vostro territorio…)
La realtà di Alessandria è la prova che non si deve mai dare nulla e nessuno per scontato: a crederci e provarci vale sempre la pena. Abbiamo scoperto una personalità della nostra città e di tutta la provincia, che senza un evento come ALPRIDE, non avrebbe potuto esprimersi, e ora lo sta facendo a gran voce e con orgoglio. Suggeriamo a tutte e a tutti di unirsi e provarci, sempre. Chiunque può essere, nel suo piccolo, orgoglioso.
Qui le date aggiornate dell’Onda Pride italiana 2024
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