La drammatica storia di Justin Fashanu, primo calciatore di fama mondiale a dichiarare pubblicamente la propria omosessualità nel lontano 1990, diventerà serie tv per ITV. Fash il titolo del progetto, firmato dallo sceneggiatore e regista Kwame Kwei-Armah, nominato ai BAFTA per la sceneggiatura di Elmina’s Kitchen, nel 2005.
“Fash è la storia toccante, avvincente e straziante di due fratelli complessi e in conflitto, Justin e John Fashanu, un’esplorazione senza paura dei pregiudizi istituzionali che li hanno separati”, recita la sinossi ufficiale della serie drama, descritta come “risoluta, vitale e profondamente stimolante“.
Fash coprirà le vite dei due fratelli Fashanu, dall’educazione ricevuta nelle case del dottor Barnado, sotto la cura di una famiglia affidataria bianca, con la possibilità di fare affidamento solo l’uno sull’altro, al loro tragico e inconciliabile allontanamento, che prese forma sui tabloid nazionali.
A inizio anni ’80 Justin esplode in Premier e passa al Nottingham Forest, diventando il primo calciatore nero britannico ad essere venduto per 1 milione di sterline. Nel 1990 diventa il primo calciatore professionista di sempre a fare coming out, ed è qui che la sua carriera finisce, travolta dall’omofobia, allontanandolo dal fratello. Le reazioni furono sconsiderate, da parte dei media, dei tifosi, dei dirigenti sportivi, della sua famiglia. Justin cominciò a vagare da una squadra all’altra, arrivando persino in Canada e negli Usa. Tutto, pur di non tornare in patria. Nel 1998 un diciassettenne del Maryland dichiarò alla polizia di essersi risvegliato nel letto di Fashanu, accusandolo di averlo narcotizzato e stuprato, da incosciente. L’ex calciatore fugge, lascia l’America, torna nel Regno Unito e si impicca, il 3 maggio del 1998. Nel suo biglietto d’addio scrisse che sentiva che sarebbe stato ingiustamente giudicato colpevole di aver abusato del ragazzo.
Suo fratello John, che non accettò quel coming out, ha in seguito ammesso di aver offerto a Justin £ 75.000, pur di stare zitto e mantenere segreta la sua omosessualità. La serie esaminerà i pregiudizi tossici e i comportamenti istituzionalizzati che portarono alla rottura tra i due fratelli, inclusi il razzismo e l’omofobia nel calcio.
“In Fash, Kwei-Armah ha creato un dramma potente e avvincente che rivela non solo un momento vergognoso della nostra storia nazionale, in cui essere se stessi significava infliggersi una condanna, ma mette anche a nudo il dolore, i danni provocati e il tormento continuamente vissuti a causa di quegli stessi pregiudizi inflitti agli sportivi“, si legge in una dichiarazione. Peter Tatchell, attivista per i diritti LGBTQ recentemente arrestato in Qatar per aver protestato contro il mondiale, è stato ingaggiato in qualità di consulente della serie.
John Fashanu, che nel tempo si è pubblicamente pentito per il proprio comportamento nei confronti di suo fratello, ha dichiarato: “Sono così felice di lavorare con Kwame e Happy Prince a questo progetto. Molto è stato detto e scritto sulla relazione che Justin e io abbiamo condiviso nel corso degli anni, ma un dramma di questo tipo ha la capacità di approfondire il cuore pulsante e la verità degli eventi, in un modo in cui altri media non riuscirebbero”
Kwame Kwei-Armah, regista e showrunner, ha spiegato di essere cresciuto guardando i fratelli Fashanu. “Ero affascinato da loro. Ispirato da loro. Da adulto, il mio cuore si è spezzato a causa loro”.
Peter Tatchell, che era un amico di Justin Fashanu, ha descritto Fash come una “storia di vita potente e commovente che deve essere raccontata”. Nel febbraio del 2020, Justin è finalmente entrato nella Hall of Fame del National Football Museum.
Fonte: Attitude
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