Tra i tanti attacchi che i pastori delle Chiese più estremiste, soprattutto negli Stati Uniti, hanno lanciato alla comunità LGBTQ+, il fatto che l’omosessualità provocasse la caduta dell’intestino non si era ancora sentito. Ci ha pensato Jonathan Shelley, pastore della Stedfast Baptist Church di Watauga, in Texas, a sopperire a questa mancanza.
Shelley, estremista anti-LGBTQ da tempo noto alla comunità, aveva già fatto parlare di sé lo scorso maggio quando, in vista dei festeggiamenti per il Pride Month, durante un sermone aveva definito l’orgoglio gay un abominio e aveva affermato che non avrebbe smesso di usare insulti omofobi nei confronti delle persone queer.
Ebbene, nel suo più recente sermone – dall’eloquente e filosofico titolo “Perché una persona è omosessuale?” – è riuscito a superarsi, sostenendo di avere informazioni riguardo lo stato di salute degli uomini gay che loro stessi non possiedono. Il punto, dice Shelley, è che l’attività sessuale tra due uomini potrebbe comportare gravi danni alla salute del loro intestino: «Quello che gli uomini fanno con gli uomini è contaminare il loro corpo, ferire il loro corpo, si fanno male a vicenda. Si stanno causando ogni tipo di problema. I loro intestini finiranno per cadere semplicemente a causa delle azioni che fanno».
È solo una delle tante inquietanti affermazioni contenute nel suo sermone che, poche ore dopo essere stato caricato su YouTube è stato prontamente eliminato. Non abbastanza in fretta per impedire ad alcuni utenti, tra cui lo scrittore Hemant Mehta, di annotare i momenti più salienti (si fa per dire) del suo monologo.
In a sermon now removed from YouTube, Christian hate-preacher Jonathan Shelley asked “Why is someone a homosexual?”
His response was a litany of bigotry and lies, including the statement that “their intestines will sometimes just fall out because of the actions that they do.” pic.twitter.com/r4738F2yBS
— Hemant Mehta (@hemantmehta) October 18, 2022
Jonathan Shelley dichiara di essere disgustato dal sesso gay, paragonandolo all’esperienza del mangiare cibo indiano: «E se tu, e se tu, pastore Shelley, dovessi mangiare cibo indiano e ranch e poi vomitarlo e poi mangiarlo di nuovo, o farlo [riferendosi al sesso gay, ndr] una volta sola nella vita? La risposta è, datemi il vomito». Una metafora tanto bizzarra quanto offensiva, e non solo per gli uomini gay. Le affermazioni di Shelley non stupiscono più di tanto trovandosi a che fare con il Texas, lo Stato repubblicano tra i più agguerriti nella crociata contro la comunità LGBTQ+ che si è inasprita negli ultimi tempi. Sembra però curiosa una certa ossessione che pastori e predicatori estremisti hanno per il vomito.
È di poche settimane fa, infatti, un altro sermone, tenuto questa volta dal predicatore dell’Arizona e fondatore del Nuovo Movimento Battista Indipendente Steven Anderson. In un impeto, Anderson ha affermato che avrebbe preferito mangiare il proprio vomito ogni giorno per il resto della sua vita piuttosto che essere gay. O, nello specifico, intrattenersi in relazioni sessuali con altri uomini. Per rendere più concreta la sua affermazione, ha poi proceduto a vomitare davanti alla sua congregazione.
Jonathan Shelley non si è spinto a tanto e, rimanendo sulle sue teorie, ha continuato cercando di dare una risposta alla domanda “Perché una persona è gay?”. Secondo il pastore, le motivazioni possono essere solo due: gli uomini gay diventano gay perché odiano Dio oppure perché sono stati molestati da bambini, arrivando in questo caso ad essere dei predatori e molestatori per reclutare i bambini. Motivo per cui gli uomini gay andrebbero eliminati.
«Non capisco perché celebriamo quello che non molto tempo fa era un crimine. Dio ha già stabilito che l’omicidio, l’adulterio, la stregoneria, lo stupro, la bestialità e l’omosessualità sono crimini degni della pena capitale»
Il pastore Shelley si è persino spinto ad affermare di essere felice ogni volta che una persona gay muore e che, fondamentalmente, andrebbero tutti giustiziati. Affermazioni pesanti che addirittura la stessa Stedfast Baptist Church ha ritenuto non fosse il caso lasciare online. Le parole di Jonathan Shelley potrebbero rimanere solo dei vaneggiamenti di un estremista ma, se si considera che nella registrazione originale si sentono diverse persone del suo pubblico gridare “Esatto!” e “Amen!”, la cosa assume una piega davvero inquietante.
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