Svolta importante per la Chiesa d’Inghilterra, che ha deciso di accogliere senza discriminazioni le persone transessuali. Le nuove linee guida dettate dalla chiesa sono rivoluzionarie, andando contro i dettami dello Stato del Vaticano. Difatti, mentre al tempo del Sinodo i cardinali si strappavano le vesti per la presenza del termine LGBT nel documento finale, i sacerdoti della Chiesa anglicana potranno celebrare anche un secondo battesimo, in una cerimonia simile ma dall’alto significato, anche simbolico.
Un’apertura che dimostra l’accettazione di una persona transgender anche con un nome e un sesso diversi da quello indicato nel certificato di nascita. Le nuove regole permettono difatti una seconda cerimonia, per avere così un riconoscimento ufficiale e pubblico di appartenenza e fede nella Chiesa d’Inghilterra. Ma non si ferma qui: ci si aspetta che il sacerdote incontri il fedele prima di battezzarlo, per capire il percorso personale che ha portato a termine, scoprendo le esperienze e le situazioni che ha dovuto affrontare nel corso degli anni.
L’importanza del nome
La cerimonia del secondo battesimo è simbolica, ma verranno comunque usati acqua e olio santi, come prevedono le regole. I sacerdoti potranno anche regalare una bibbia al neo battezzato o alla neo battezzata, che dovrà avere inciso il nome prescelto. “Le persone transessuali non sono diverse da qualsiasi altro gruppo sociale e per questo i ministri dovrebbero evitare ogni tipo di stereotipo“ spiegano le linee guida, che richiedono ai sacerdoti di rivolgersi alla persone con il pronome che desidera.
A motivare questa importanza nel nome, i sacerdoti anglicani spiegano che anche gli apostoli avevano deciso per loro un nome diverso da quello affidatogli alla nascita, ed è uso comune anche per alcune suore e frati. Per non parlare del nome ufficiale che sceglie il papa al momento della sua elezione.
Netta distanza dalla Chiesa cattolica
Questa svolta segna una differenza abissale tra le due chiese. Oltre all’apertura ai transgender, la Chiesa anglicana permette anche alle donne di diventare sacerdoti e indipendentemente dal sesso hanno la possibilità di sposarsi. Infine, la dottrina anglicana non permette ancora il matrimonio tra coppie dello stesso sesso, ma accetta la loro benedizione.
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