In crisi nei sondaggi, assediato dagli alleati di coalizione e all’interno del suo stesso partito, Matteo Salvini prova a riemergere dalla palude in cui si è tuffato dichiarando guerra alla gestazione per altri, già vietata in Italia con la reclusione da tre mesi a due anni e una multa da 600.000 euro a un milione di euro. La Lega ha infatti presentato alla Camera una proposta di legge per vietarla anche se commessa all’estero da cittadino italiano, inasprendo ulteriormente le pene.
“Chiunque, in qualsiasi forma, realizza, organizza o pubblicizza la surrogazione di maternità è punito con la reclusione da due a cinque anni e con la multa da 1,2 milioni a due milioni di euro”, recita la proposta di legge. “La surrogazione di maternità è vietata anche se commessa all’estero da cittadino italiano”.
“Le conseguenze sociali, economiche e giuridiche che derivano dal ricorso alla pratica della maternità surrogata da parte di un numero sempre maggiore di coppie sono numerose e di difficile gestione, anche in Italia dove tale pratica è vietata”, prosegue la proposta leghista con la prima firma della deputata Anna Rita Tateo. “È, pertanto, necessario attivarsi in tutte le sedi opportune per riconoscere e per tutelare in maniera omogenea negli ordinamenti nazionali e a livello internazionale i diritti delle donne e dei bambini oggetto di sfruttamento e di mercificazione e per porre fine a questa moderna forma di schiavitù“.
Peccato che la GPA sia ampiamente regolamentata, libera da qualsivoglia tipo di ‘sfruttamento’ e legata a ferree disposizioni in Paesi come Australia, Belgio, Canada, Danimarca, Grecia, Israele, Regno Unito, Paesi Bassi e diversi Stati USA. Non si capisce poi quali sarebbero queste conseguenze sociali derivanti dalla gestazione per altri, ma il partito di Matteo Salvini insiste.
La proposta di legge punta ad “ostacolare qualunque pratica che possa configurare il traffico commerciale di bambini e, a tal fine, l’articolo 1 introduce un esplicito divieto, inserendo un nuovo comma 5-bis all’articolo 12 della citata legge n. 40 del 2019“. Il mese scorso la Lega aveva presentato una mozione per vietare la GPA anche all’estero, seguendo quanto già fatto da Fratelli d’Italia. Di fatto, siamo già in campagna elettorale per le elezioni del 2023.
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