Nel ricco programma della Festa del Cinema di Roma, visto ieri in tutta la sua interezza, spicca un docufilm di Andrea Adriatico dedicato a Pier Vittorio Tondelli, che pochi giorni fa avrebbe compiuto 68 anni.
In questo omaggio sette scrittori italiani under40 raccontano Tondelli, morto a 36 anni nel 1991, in un “road doc movie” in cui libri e parole prendono la forma di un viaggio da Correggio a Berlino, passando per Bologna, Milano, Rimini, Roma, Firenze, Orvieto e L’Aquila. Il regista Andrea Adriatico ha dato forma ad un altro ritratto ‘contro’, dopo il biopic Gli anni amari dedicato a Mario Mieli, con un documentario dedicato al cantore degli anni 80, autore di Altri libertini, Rimini e Camere separate. Nel cast Lorenzo Balducci e Tobia De Angelis, con la partecipazione di Jonathan Bazzi, Angela Bubba, Viola Di Grado, Paolo Di Paolo, Claudia Durastanti, Alessio Forgione e Alcide Pierantozzi. Allo script troviamo Grazia Verasani, Stefano Casi e lo stesso Andrea Adriatico.
Il film racconta Pier Vittorio Tondelli, attraverso ciò che rimane: le sue parole e i suoi libri, riletti da sette scrittori di oggi, nati proprio negli anni 80 che Tondelli ha attraversato e descritto. Sette inviti alla lettura raccolti in un anomalo “road doc movie” da parte di due “intervist-attori”, Lorenzo Balducci e Tobia De Angelis, che incarnano le parole e i corpi dei romanzi e degli scritti di Tondelli. Il viaggio, tema centrale della vita e dell’opera di Tondelli, cantore prediletto di un’intera “lost generation” postmoderna, accompagna la riscoperta di titoli che mostrano tutta la loro attualità.
Sulle orme di Tondelli e della sua “solitudine”, i due protagonisti incontrano le voci della nuova letteratura italiana, in altrettanti luoghi tondelliani. E così Viola Di Grado, durante la processione del Corpus Domini a L’Aquila, racconta Altri libertini, l’opera prima del 1980 che proprio nel capoluogo abruzzese fu sequestrata per oscenità e lanciò Tondelli all’attenzione del pubblico e della critica. Alcide Pierantozzi ci immerge, viaggiando tra Roma e Orvieto, nelle atmosfere del romanzo Pao Pao, che Tondelli ambienta nelle due città per raccontare il suo servizio militare. Sulle spiagge di Rimini Alessio Forgione racconta il libro di maggior successo, Rimini, mentre a Porta Sempione, a Milano (città dove ha vissuto e lavorato negli ultimi anni), Paolo Di Paolo svela i dettagli dell’unico testo teatrale di Tondelli, Dinner party. A Correggio, nel paese in cui lo scrittore è nato il 14 settembre 1955, Angela Bubba legge e commenta Biglietti agli amici in piazza Tondelli e di fronte al liceo frequentato dal giovane autore, mentre Claudia Durastanti narra l’avventura editoriale della raccolta di articoli Un weekend postmoderno tra Firenze e Bologna (le città delle passioni artistiche e degli studi), con un’inevitabile tappa di fronte alla casa di Andrea Pazienza. A chiudere il viaggio, a Berlino, città emblematica del rapporto dell’autore con l’Europa, è Jonathan Bazzi, a cui è affidato il compito di svelare Camere separate, l’ultimo doloroso romanzo sulla malattia e la morte, uscito nel 1989, a chiusura di un decennio vissuto pericolosamente.
Adriatico, classe 1966 regista di Il vento, di sera, ricorda come Tondelli si sia “fatto carta assorbente del suo tempo in presa diretta, ha abbracciato la cultura della notte e l’interdisciplinarietà tra le varie forme artistiche, cinema, musica, teatro, moda, fumetto etc, tutti elementi che hanno caratterizzato il suo linguaggio ma che hanno anche fortemente condizionato quello dei narratori nati dopo di lui. La sua solitudine è anche quella del viaggiatore: Tondelli era un viaggiatore instancabile, amava celebrare la provincia e mitizzare l’Europa e l’America come terre di libertà e piacere. Viaggiare però non era solo conoscere altre città, altre lingue, andare a Berlino o Tunisi sulle orme di autori e artisti amati; spesso bastava una discoteca di Rimini o Riccione per osservare la gente. E così lo immaginiamo: capace di isolarsi nel rumore più assordante, prendendo mentalmente i suoi appunti e intrecciando ineludibilmente vita e scrittura“.
Alla Festa del Cinema di Roma si vedranno anche Nuovo Olimpo di Ferzan Ozpetek e Saltburn di Emerald Fennell.
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