“Perché si traveste?”.
“Perché il travestitismo è rivoluzionario”.
Parte così, sulle note di Rumore di Raffaella Carrà, il primo atteso trailer di Gli Anni Amari di Andrea Adriatico, biopic su Mario Mieli che uscirà nelle sale d’Italia il prossimo 12 marzo, con distribuzione I Wonder Pictures.
Interpretato da Nicola Di Benedetto, Sandra Ceccarelli, Antonio Catania, Tobia De Angelis e Lorenzo Balducci (qui da noi intervistato), il film ripercorre la vita e i luoghi di Mario Mieli, tra i fondatori del movimento omosessuale nostrano nei primi anni 70. Nato nel 1952 a Milano e morto suicida nel 1983, prima dei trentun anni, Mario fu attivista, intellettuale, scrittore, performer, provocatore, ma soprattutto pensatore e innovatore dimenticato. Figlio di genitori benestanti e penultimo di sette figli, vive una vita intera in un rapporto complicato con il padre Walter e la madre Liderica.
La pellicola, presentata in anteprima nel corso della Festa del Cinema di Roma, ne segue i passi a partire dall’adolescenza al liceo classico Giuseppe Parini di Milano. La gioventù e la vita notturna sfrenata, quando ancora omosessualità era sinonimo di disturbo mentale. Il viaggio a Londra e l’incontro fondamentale con l’attivismo inglese del Gay Revolution Front. Il ritorno in patria e l’adesione al “Fuori!”, prima associazione del movimento di liberazione omosessuale italiano- La fondazione dei “Collettivi Omosessuali Milanesi” e la pubblicazione del saggio Elementi di critica omosessuale. La popolarità mediatica ma anche le turbe mentali.
Mario è protagonista assoluto, attorno al quale gravitano nomi e volti di amici e compagni che, con lui, hanno contribuito a cambiare la storia: Corrado Levi (architetto, docente, artista), Piero Fassoni (pittore), Ivan Cattaneo (cantante), Angelo Pezzana (fondatore del primo movimento omosessuale italiano, il “Fuori!”), Fernanda Pivano (scrittrice e traduttrice), Milo De Angelis (poeta), Francesco Siniscalchi (massone che denunciò Licio Gelli e la P2). Fino all’intensa e sofferta storia d’amore con il giovanissimo Umberto Pasti, futuro scrittore.
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