Legge contro l’Omofobia, l’appello di Laura Boldrini: “La aspettiamo da decenni, la CEI sbaglia, nessun bavaglio”

"Dare i diritti a chi non li ha, non toglie nulla a chi quei diritti li ha acquisiti", ha sottolineato l'ex Presidente della Camera.

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Il testo base sulla legge contro l’omotransfobia che la prossima settimana arriverà in Commissione Giustizia alla Camera accorpa 5 diversi DDL a firma Zan, Scalfarotto, Perantoni, Bartolozzi e Laura Boldrini, ex presidente della Camera che dalle pagine di FanPage ha spiegato il perché una simile legge sia necessaria e quanto mai urgente.

Questa legge sull’omotransfobia era attesa da molti anni. La prima proposta di legge su questo tema risale addirittura al 1996, presentata da Nichi Vendola (sono passati 24 anni). Nel 2006 fu il Parlamento europeo a chiedere a tutti gli Stati membri di legiferare su questa materia. E nella scorsa legislatura noi ci riprovammo: alla Camera venne approvata, poi l’iter si interruppe, non arrivò in discussione al Senato. Nell’Ue tutti i grandi Paesi si sono adeguati, siamo rimasti in pochi a non averlo fatto. La Francia si è dotata di una legge, ma anche la Spagna, il Regno Unito, la Germania, che lo ha fatto al livello territoriale. Noi siamo ancora indietro su questo punto. E questa, è bene specificarlo, non è la legge per una minoranza, per una comunità. È una legge che il Paese aspetta, perché c’è un evidente vuoto legislativo nel nostro ordinamento. Noi siamo determinati a portare a casa questa legge, perché non è rimandabile colmare quel vuoto e dare piena dignità a tutte le persone, nel rispetto dell’articolo 3 della Costituzione, il principio di uguaglianza.

“Per il momento c’è solo una bozza di testo base, che non è stata ancora depositata”, ha sottolineato la Boldrini, “proprio perché adesso si aprirà la discussione generale, dove potrebbero eventualmente essere recepiti altri suggerimenti. Sono stati presentati alla Camera cinque Ddl, che hanno tutti come obiettivo il contrasto di questo fenomeno, che è presente nella nostra società, e cioè le discriminazioni e le condotte violente ai danni di alcuni gruppi sociali, che colpiscono l’orientamento sessuale, l’identità di genere o il genere. I testi hanno tutti una parte penale, una parte sanzionatoria. Ci si inserisce nella legge Mancino del 1993, estendendola ai reati motivati da omofobia, transfobia e misoginia. Alcuni di questi testi di legge danno spazio alle politiche attive, alla prevenzione. Nella mia proposta si chiede di introdurre un’autorità garante contro le discriminazioni. Poi c’è la proposta Bartolozzi che si focalizza sul “genere”. Il testo a prima firma Perantoni include anche misure che servono a dare rifugio alle persone che subiscono discriminazioni. Da questi testi bisogna arrivare al testo base. Noi ci proponiamo di depositarlo la prossima settimana. Ci sono state obiezioni in merito all’ordine dei lavori, però quello che conta è riuscire a entrare nel merito della materia e ragionare su quella”.

Quando si parla di diritti si finisce sempre a parlare di “benaltrismo”: per i detrattori questi problemi sono ritenuti marginali. Ma così la società non evolve, non va avanti. È ovvio che in questo momento di crisi è fondamentale occuparsi di misure a sostegno delle persone più bisognose, di chi è stato danneggiato da questa pandemia. E questo deve essere prioritario. Ma si possono fare provvedimenti economici, come il decreto Rilancio, e al tempo stesso si può pensare ai diritti. Perché dare i diritti a chi non li ha, non toglie nulla a chi quei diritti li ha acquisiti. Le critiche di questo tipo sono strumentali e miopi.

Doverosa anche una replica alla CEI, che due settimane fa ha attaccato duramente il DDL, senza neanche averlo mai letto: “La Cei ha sbagliato ad esprimere la sua avversità al testo, in modo così netto, prima ancora di leggere il testo base. Io non so chi abbia dato queste informazioni, errate, ai Vescovi. Ma chi lo ha fatto non ha reso un servizio alla collettività. La legge non colpisce chi diffonde idee. Bisogna ribadire che non è in discussione in nessuno dei testi la libertà di opinione. Non c’entra nulla il bavaglio alla libertà di pensiero, è fuori dal nostro perimetro. Noi questa legge la aspettiamo da decenni, cerchiamo questa volta di colmare la distanza con gli altri Paesi europei che hanno già una legge contro l’omotransfobia, e di restituire a tutti e atutte la stessa dignità“.

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herinanth 22.6.20 - 17:53

Solo un anziano disonesto potrebbe scrivere discorsi anacronistici, misogini, discriminatori ma soprattutto FALSI come quelli riportati in quell'articolo del commentatore. Si parla di forze che 'odiano la famiglia' e combattono contro 'la centralità dell'uomo nel creato'... nel 2020 ancora questo ridicolo linguaggio aulico pieno di errori logici e menzogne giuridiche? Il cattobigottismo riservatelo per le devote genuflessioni nei momenti di intimità con il vostro sacerdote preferito.

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Spero con tutto il cuore che la Signora Boldrini non voglia strumentalizzare il "nostro " voto , come ha fatto la Senatrice Emma Bonino . In ogni caso che sia un dèmone od un angelo a darci finalmente una BUONA legge , ben venga . Le tonache bisunte ed i loro accoliti devono girarsi la lingua dieci volte prima di esprimere il loro disprezzo nei nostri confronti , esattamente come fanno per gli Ebrei , i Neri o le Donne !

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