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Leo Gullotta: “Il governo Meloni nega i diritti a bambini che esistono. Dove sta l’umanità di queste persone?”

“Ho vissuto la mia omosessualità con naturalezza. Come è venuta fuori la possibilità delle unioni civili l’ho colta subito. Ma la strada per i diritti è lunga”.

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Leo Gullotta: "Il governo Meloni nega i diritti a bambini che esistono. Dove sta l’umanità di queste persone?" - Leo Gullotta 2 - Gay.it
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Oggi 77enne, Leo Gullotta è uno dei volti più celebri e amati del teatro, della tv e del cinema italiano. Per 20 anni leggendaria “signora Leonida” del Bagaglino, nel corso della propria straordinaria Gullotta ha cantato, scritto libri, doppiato, girato spot, parodiato e soprattutto recitato, tra palco e set, vincendo 3 David di Donatello su 6 nomination, 2 Nastri d’Argento con un premio e una targa speciale, un Globo d’Oro, un Ciak d’oro e decine di altri riconoscimenti.

Intervistato da Silvia Fumarola su LaRepubblica, Gullotta, da poco su Netflix con Incastrati 2 al fianco di Ficarra e Picone, è tornato a parlare dell’amore della propria vita, Fabio Grossi, con cui si è unito civilmente nel 2019 dopo oltre 40 anni di coppia, del proprio rapporto con Pingitore, uomo di destra, e Silvio Berlusconi, un tempo presidente Mediaset, e di questo governo Meloni, che ha dichiarato guerra alle famiglie arcobaleno e ai diritti LGBTQIA+.

Leo Gullotta: "Il governo Meloni nega i diritti a bambini che esistono. Dove sta l’umanità di queste persone?" - Leo Gullotta - Gay.it
Incastrati. (L to R) Leo Gullotta as Procuratore Nicolosi in episode 203 of Incastrati. Cr. Dario Palermo/Netflix © 2023

Quasi 30 anni fa, era il 1995, Leo fece coming out, in conferenza stampa, con assoluta naturalezza. “Venne fuori come una notizia, per me fu naturale. Alla conferenza stampa del film Uomini uomini uomini un giornalista mi chiese se ero anch’io un omosessuale. Serenamente ho detto: ‘Sì, perché?’. Pagine strapiene, allora non c’era il coming out. Fino ai 25 anni ho vissuto la mia vita da eterosessuale, ho avuto le mie storie. Dico sempre: mi piaceva il cioccolato, poi ho scelto la crema“.

Una crema che ha un nome e un cognome, Fabio Grossi, grande amore dell’attore, con unione civile diventata realtà 4 anni or sono.

“Stavo con Fabio da 43 anni. Ci sono voluti trent’anni per la legge sulle unioni civili, che è un fatto di civiltà. È un diritto e l’ho preso. Vivo meravigliosamente bene con Fabio, con grande rispetto”. “Ho vissuto la mia omosessualità con naturalezza. Come è venuta fuori la possibilità delle unioni civili l’ho colta subito. Ma la strada per i diritti è lunga”.

Impossibile, in tal senso, non soffermarsi su questo governo, il più a destra della storia repubblicana.

“A tutt’oggi con questo governo è offensivo quello che accade dal punto di vista civile e umano. Addirittura sposano la linea di Orban, apprezzando di più la vita non concessa all’omosessualità, con la scusa delle mamme che fanno i figli all’estero, raccontando storie incredibili e negando i diritti a bambini che esistono. Dove sta l’umanità di queste persone? Sono parole spudorate”.

Elly Schlein, segretaria del Pd, è la speranza alla quale aggrapparsi, per Leo. “Aprirà porte e finestre, ora lo deve fare. Appare – ed è – una persona serena, sicura di poter guidare il Pd. Se abbiamo questo governo, è anche colpa della sinistra che gli ha preparato tutto su un piatto d’oro. Un governo che si era concentrato sui rave, non ci saranno cose più importanti in questo paese? Armi di distrazione di massa. Ma poi discorsi imbarazzanti, Dante uomo di destra. Non c’altro da aggiungere“.

Nessun rimpianto per Gullotta, per due decenni associato alle parrucche della signora Leonida e del Bagaglino, realizzato al fianco di Pingitore. Un incontro “casuale“, l’ha definito l’attore. “Fu improntato sul massimo rispetto e sulla stima. Pur avendo idee diverse, è una persona di grandissima civiltà, la chiave che mi ha fatto entrare nelle case degli italiani”. “La signora Leonida non mi ha tolto niente. Ho sempre preferito una partecipazione straordinaria piuttosto che un ruolo da protagonista in un brutto film“.

Un programma di successo, con Auditel sbancati e la fila di politici fuori la porta del teatro per accomodarsi in prima fila, al cospetto delle immancabili parodie e Silvio Berlusconi, quello vero, dietro le quinte a smerciare regali. “Farfalle gioiello per le donne, per noi maschietti orologi. Io educatamente salutavo, gli altri tutti prostrati, gioiosi. Me ne stavo in camerino e quando veniva il segretario, dicevo sempre: ‘Ringrazio, ma l’ho già avuto’”. Doni berlusconiani mai accettati da Gullotta, come “piccola scelta di libertà personale, senza suonare i tamburi. La lezione che mi aveva insegnato mio padre: ‘Mantieni la libertà del pensiero, quando lo abbandoni sarai sempre complice di qualcosa’”.

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