Abbiamo già spiegato come mai l’incredibile polemica che ha travolto Lia Thomas, studentessa transgender all’Università della Pennsylvania che ha battuto diversi record nel nuoto femminile, non abbia alcun senso di esistere.
In poche settimane il dibattito sulle atlete trans* ha nuovamente infiammato gli States, con Donald Trump che ha promesso di bandirle da ogni sport se dovesse tornare presidente, ma oggi è la squadra femminile di nuoto dell’Università della Pennsylvania ad aver fatto centro. Le colleghe di Lia hanno infatti espresso tutto il loro “pieno supporto” alla compagna di squadra.
Una nuotatrice anonima aveva precedentemente confessato a Outkick come lei e altre compagne di Lia si sentissero scoraggiate dalle sue prestazioni, tanto dall’avere la convinzione di “non avere la possibilità di vincere”. Ma ora ESPN rigetta quella dichiarazione, con un virgolettato in arrivo dalle stesse compagne universitarie di Lia.
“Vogliamo esprimere il nostro pieno sostegno a Lia nella sua transizione”, scrivono le atlete. “La apprezziamo come persona, compagna di squadra e amica. I sentimenti espressi da un membro anonimo del nostro team non sono rappresentativi dei sentimenti, dei valori e delle opinioni dell’intera squadra, composta da 39 donne con background diversi“.
Le atlete hanno riconosciuto come questa sia una “questione di grande controversia“, tanto dal fare “del nostro meglio per affrontarla“. Nel dubbio, i riflettori dell’intero Paese sono piombati sull’Università della Pennsylvania e sulle sue giovani nuotatrici, nonostante Thomas abbia perfettamente superato tutte le linee guida NCAA imposte agli atleti trans. Dopo due anni di trattamento per la soppressione del testosterone e il raggiungimento delle altre qualifiche stabilite dalla NCAA, Lia è entrata nella squadra femminile a fine 2021, con una terapia ormonale in atto da due anni e mezzo.
A gennaio, la National Collegiate Athletic Association (NCAA) ha abbandonato ufficialmente la sua politica sulla partecipazione degli atleti trans*, rinviando ogni decisione ai singoli organi di governo nazionale di ogni sport. Questo vuol dire che sarà ora USA Swimming a dover decidere se Lia potrà partecipare ai campionati di nuoto del prossimo marzo. Martedì 1 febbraio USA Swimming ha aggiornato la propria politica in merito alla partecipazione degli atleti trans a “eventi d’élite approvati”. La nuova politica, con effetto immediato, chiede che le nuotatrici transessuali mantengano un livello di testosterone inferiore a 5 nanomoli per litro ininterrottamente per almeno 36 mesi prima della competizione.
Inoltre, le nuotatrici trans* dovranno fornire la prova che non godano di vantaggi ingiusti derivanti dal “precedente sviluppo fisico dell’atleta come maschio”.
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