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Ha fatto clamore negli States la denuncia di Trevor Wilkinson, 17enne di Abeline, in Texas, dichiaratamente gay e sospeso da scuola perché presentatosi con lo smalto sulle unghie. Tramite social Trevor ha puntato il dito contro la Clyde High School, lanciando una petizione on line su Change.org che ha fatto il boom di sottoscrizioni.
“L’ho fatto per esprimere chi sono“, ha detto Wilkinson a USA Today. “Amo le mie unghie. Penso che siano fantastiche. Sto sicuramente usando lo smalto per esprimere me stesso, tutti dovrebbero avere libertà di espressione”. “Sono un maschio gay e sono oltremodo orgoglioso. Questo è ingiusto e non va bene“.
Mentre il distretto si è rifiutato di approfondire il caso in modo specifico, il sovrintendente distrettuale Kenny Berry ha rilasciato una dichiarazione.
Il distretto conduce una revisione diligente e ponderata del codice di abbigliamento su base annuale. Questo processo di revisione si traduce nello sviluppo di un codice di abbigliamento finale che viene costantemente implementato e applicato durante l’anno scolastico. Domande o dubbi sul codice di abbigliamento vengono esaminati individualmente e il distretto non può condividere alcuna informazione riguardante uno studente specifico. Il distretto apprezza il feedback e il contributo su questo tema ricevuto dai membri della comunità e ne terrà conto quando condurrà la sua revisione annuale alla fine dell’anno scolastico.
Secondo le attuali linee guida, Wilkinson sarà sospeso fino a quando non la smetterà di pittarsi le unghie. Ma la viralità della storia si è rivoltata contro la scuola. Wilkinson ha inizialmente caricato una foto su Snapchat, in lacrime, scrivendo quello che era successo. Gli screenshot del post hanno cominciato a diffondersi su Facebook e poi su Twitter. Tantissimi ragazzi hanno iniziato a smaltarsi le unghie come forma di sostegno. Anche il suo bisnonno, intervistato da Good Morning America, gli è stato pubblicamente vicino.
Non capisco perché dovrebbe essere un problema. A chi fa del male? Mi piacerebbe vederli lasciar perdere – è quello che dovrebbero fare.
Le firme raccolte che chiedono a gran voce la fine della sospensione e il libero utilizzo di unghie pittate anche da parte dei ragazzi ha superato quota 150.000.
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Non mi fa piacere il verbo pittare, perché è un regionalismo. Il fatto però è che lo capiscono tutto il significato. Quindi mi sembra un peccato veniale.
A me sembrano semplicemente brutte ma poiché, purtroppo, il mondo intero non gira intorno a me, sosterrò la scelta del ragazzo.
Per piacere, avete scritto 5 volte "pittate", si scrive "pitturate" o "dipinte", "pittate" è un dialetto e non possiamo scrivere in dialetto (solo perchè più o meno nazionalmente comprensibile!). Per il resto ho appena aggiunto la mia firma alla petizione.