L’Ungheria equipara i film a tematica LGBT agli horror: Vietati ai minori di 18 anni

Ma non è censura, precisano gli ungheresi, bensì una restrizione nei confronti dei film in cui la queerness è “una caratteristica distintiva”.

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2 min. di lettura

L’Ungheria ha ufficializzato le nuove sconcertanti valutazioni riferite ai film a tematica LGBT, ora equiparati agli splatter come Saw. Le nuove linee guida per le emittenti tv sono state emanate mercoledì 15 settembre dall’autorità di regolamentazione dei media, la National Media and Infocommunications Authority (NMHH). Da ora in poi tutti i film che ritraggono ciò che l’NMHH ha definito “virtù, unicità dei benefici dell’omosessualità o il cambio di genere” saranno vietati ai minori di 18 anni, al fine di “proteggere” i minori.

Questo vuol dire che serie tv come The L Word, Sex Education, Looking o film come Tutto su mia Madre, Brokeback Mountain, Supernova e decine di altri titoli sono ormai paragonabili a pellicole slasher come L’Enigmista, Hostel o horror come l’Esorcista. “La tutela dei minori non significa che alcune questioni siano un tabù. Piuttosto, valuta l’intero contesto e il messaggio per quanto riguarda le capacità intellettuali e di elaborazione adeguate all’età dei minori“, ha affermato il regolatore, secondo cui queste nuove valutazioni non vanno lette come un divieto assoluto per argomenti LGBT, bensì ‘solo’ una restrizione nei confronti dei film in cui la queerness è “una caratteristica distintiva“.

Gesti generici che esprimono tenerezza, come un bacio sulla guancia, un abbraccio, tenersi per mano mentre si cammina o un bacio non possono essere considerati problematici a meno che non costituiscano un elemento centrale del programma“, affermano le nuove linee guida, che guardano alla Russia di Vladimir Putin. Restrizioni che seguono la contestata legge contro la “propaganda gay” voluta da Victor Orban, attaccata dall’UE e ora in attesa di un referendum popolare. L’Ungheria aveva già applicato questa legge ai libri, che ora devono avere un marchio ben visibile con scritto “18+”, nel caso in cui dovessero contenere riferimenti a persone LGBT+. Un editore è stato multato per non aver messo un “avviso” su un libro per bambini che narrava la storia di una famiglia con genitori dello stesso sesso.

L’UE da mesi minaccia Orban, chiedendo lo stralcio della contestata legge, ma alle parole bisognerebbe ora far seguire i fatti. Perché non è più accettabile che un Paese dell’Unione Europea discrimini in modo tanto sfacciato, tramutando l’omotransfobia in legge dello Stato.

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Anonimo 17.9.21 - 15:48

Ancora questa disgustosa retorica omofoba della "tutela dei minori"... Purtroppo l'Unione Europea non sta facendo nulla di concreto per arginare la deriva cattofascista di Ungheria e Polonia. E noi rischiamo di essere i prossimi visto che è il dichiarato modello politico e (sub)culturale della destra italiana.

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