Sarebbe la seconda vittoria nel giro tre anni per Alessandro Mahmood (aveva già raggiunto il podio con la celebre “Soldi” nel 2019) e un’ulteriore grande conferma per l’enfant prodige, Blanco.
Molti felici, altri magari un po’ meno, tipo Mario Adinolfi che si è incazzato per tutti i motivi sbagliati.
Il delirante commento del politico alla vittoria del duo Mahmood-Blanco
L’ex membro della Camera dei Deputati ha scritto su Facebook che la vittoria di Mahmood è stata un vero e proprio furto ai “giganti della musica italiana“ come Elisa e Gianni Morandi, che avrebbero la sfortuna di essere eterosessuali in un festival colonizzato “dagli LGBT” (in linea con le lamentele già aperte dal nostro fan numero 1, Simone Pillon, sempre più risentito dalla presenza della cara Drusilla Foer)
Per quanto le persone queer sul palco anche quest’anno si contano a malapena sulle dita di una mano, il politico parla di una “sproporzione clamorosa tra cantanti gay (o gayish o bisex o fluidità) a cui è stato consentito di tutto” per poi continuare completamente delirante: “Tutto pur di proporre in maniera chiara e dura che l’ideologia gender è vincente rispetto al numero di cantanti etero tutti confinati nell’area vecchi, non rispecchia in nulla la società italiana”.
Mahmood e Blanco, vincitori stanotte al 72esimo Festival di Sanremo, con il brano “Brividi”.
È una lagna famigliare: già nel 2019, il compagno di merende Matteo Salvini aveva manifestato il suo disappunto, dicendoci che a Mahmood avrebbe preferito Ultimo, artista che Adinolfi ritiene “derubato sulla spinta dell’ideologia immigrazionista da contrapporre a Salvini”.
Il politico conclude dicendo che “non esistono poteri buoni” ma che noi, a differenza sua, siamo tutti troppo coglioni per rendercene conto.
One thought on “Sanremo 2022, Adinolfi attacca Mahmood: “Vince l’ideologia gender””
Seguendo il ragionamento di Adinolfi si potrebbe dire che la Gioconda è il quadro più famoso al modo perchè l’ha dipinto un pittore omosessuale, che la Cappella Sistina è considerata una delle più grandi opere d’arte perchè è stata affrescata da un pittore omosessuale, che Caravaggio è considerato il massimo pittore del barocco perchè era sessualmente fluido, ecc… Ad Adinolfi non passa nemmeno per la mente che i riconoscimenti che vengono tributati agli artisti è per i loro meriti, per quello che hanno saputo creare e non per come funziona la loro sessualità.
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Seguendo il ragionamento di Adinolfi si potrebbe dire che la Gioconda è il quadro più famoso al modo perchè l’ha dipinto un pittore omosessuale, che la Cappella Sistina è considerata una delle più grandi opere d’arte perchè è stata affrescata da un pittore omosessuale, che Caravaggio è considerato il massimo pittore del barocco perchè era sessualmente fluido, ecc… Ad Adinolfi non passa nemmeno per la mente che i riconoscimenti che vengono tributati agli artisti è per i loro meriti, per quello che hanno saputo creare e non per come funziona la loro sessualità.