Marvel, DC e rappresentazione queer: chi lo fa meglio?

La spinta per una maggiore rappresentazione queer negli universi Marvel e DC ha dato vita a una vera e propria rivoluzione arcobaleno: ma a che punto siamo?

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Il mondo dei supereroi non è mai stato così queer come negli ultimi anni. La spinta per una maggiore rappresentazione della comunità LGBTQIA+ negli universi Marvel e DC ha dato vita a una vera e propria rivoluzione arcobaleno, che oggi permette a bambin*, ragazz* – ma anche adult* – queer di tutto il mondo di identificarsi finalmente nei propri personaggi preferiti.

È però necessario fare un’importante distinzione tra quelli che sono i due mostri sacri nell’ambito supereroi: Marvel e DC. Due case editrici diventate poi trailblazers in fumetti, cartoni animati, cinema per quelle a venire.

E allora, chi se la cava meglio in ambito di rappresentazione queer – sia dal punto di vista del numero di personaggi LGBQIA+ inclusi nella narrazione, che nel modo in cui ess* hanno un impatto significativo – positivo, s’intenda – sulla visibilità della comunità?

Rappresentazione queer nel Marvel Cinematic Universe

L’introduzione di un personaggio apertamente bisessuale in Thor: Love and Thunder, la famiglia omogenitoriale di America Chavez in Doctor Strange in the Multiverse of Madness potrebbe far pensare che a guidare la nave ci sia proprio la Marvel.

Il primissimo supereroe apertamente omosessuale fu infatti Northstar, del filone narrativo X-Men, debuttato nel 1979. Si può dire che Northstar abbia aperto la strada a una maggiore inclusività nei fumetti Marvel, tanto da diventare – nel 2012 – protagonista del primo matrimonio omosessuale rappresentato nel mondo dei supereroi.

È proprio a partire da Northstar, infatti, che i personaggi LGBTQIA+ hanno cominciato, lentamente, a farsi strada negli universi Marvel e DC, con diverse storyline scritte – o reinterpretate in chiave queer.

Tuttavia, è importante far notare che spesso queste storie non vengono trasposte sul grande schermo.

Il Marvel Cinematic Univers e il DC Extended Universe hanno spesso scelto deliberatamente di omettere l’orientamento sessuale di un personaggio queer, o addirittura di praticare straight-washing. Come nel caso di Ayo e Captain Marvel.

Marvel, ha avviato il proprio universo cinematografico nel lontano 2008 con Iron Man – diventato subito beniamino del pubblico grazie alla magistrale interpretazione di Robert Downey Jr.

Dall’uscita del primo film, la Marvel ha tuttavia subito pesanti critiche da parte della comunità LGBTQIA+, che l’avrebbe accusata – a ragione – di nascondere, omettere o addirittura modificare l’orientamento sessuale dei propri personaggi queer.

Se nell’ultima opera della saga cinematografica di Thor Valkyrie è apertamente bisessuale, in Ragnarok no, ad esempio. Stessa cosa vale per Peter Quill, Starlord, in entrambi i film de “I Guardiani della Galassia”.

Senza contare il fatto che il primissimo personaggio omosessuale nell’MCU – comparso in supporto di Captain America in Avengers: Endgame – è stato poco più che una semplice comparsa, non gli è stato neanche assegnato un nome.

Ottima mossa invece in Deadpool 2, in cui l’adolescente Testata Mutante Negasonica introduce la propria fidanzata Yukio in modo così naturale che ce lo siamo quasi perso di vista.

Ma è nelle ultime produzioni, Eternals e Doctor Strange nel Multiverso della Follia, che Marvel osa di più. 

Nel primo, si assiste a un bacio omosessuale tra Phastos e suo marito, mentre nel secondo, la giovane supereroina America Chavez parla brevemente delle sue due mamme (che appaiono per qualche frame nel film).

Vediamo anche America indossare una spilletta Pride durante tutta la durata del film, anche se non è chiaro se questo rappresenti un semplice omaggio alle due mamme, oppure un coming out non verbale. Nei fumetti, anche America è lesbica.

È evidente che ci sia ancora molto da fare verso una migliore rappresentazione della comunità LGBTQIA+ nei film Marvel, ma almeno qui ci stiamo provando. Non si può dire lo stesso quando si parla invece della DC.

Rappresentazione queer nel DC Extended Universe cinematografico

Nonostante la pletora di personaggi LGBTQIA+ nell’universo DC, nelle trasposizioni cinematografiche non ve n’è traccia. L’esempio più evidente è quello di Wonder Woman, canonicamente bisessuale e proveniente da un matriarcato decisamente queer, cosa che nei film non viene neanche lontanamente suggerita.

Per Harley Queen il trattamento fin’ora è stato lo stesso: l’unica relazione romantica presa in considerazione è quella con il Joker. Birds of Prey e la Fantasmagorica Rinascita di Harley Quinn accenna sottilmente alla sua bisessualità con scene pensate però principalmente per il male gaze.

Eppure, quest’ultima opera include una relazione lesbica canonica, quella con Renee Montoya, donna lesbica che più volte litiga con l’ex durante il film.

Rappresentazione queer nelle serie TV Marvel

Se parliamo invece di serie TV, il discorso cambia leggermente – perché gli autori riescono a prendersi maggiori libertà sul piccolo schermo. E la situazione si ribalta.

La Marvel qui adotta un atteggiamento decisamente pavido: lo vediamo prima di tutto nell’amatissima WandaVision, dove vengono introdotti i figli di Wanda e Visione, canonicamente queer. Nella serie, non ne si fa alcun accenno.

Nella serie Loki, il protagonista accenna timidamente alla propria pansessualità durante una conversazione con la sua variante femminile Sylvie, in cui entrambi ammettono di essere attratti da più di un genere. Tuttavia, il pubblico si aspettava molto di più da una serie TV dedicata esclusivamente a Loki, beniamino del pubblico.

Anche perché le promesse fatte in sede di lancio non sono state mantenute. Non solo l’allusione è quasi offensiva e rappresenta le conversazioni a tema queer come un qualcosa di ancora taboo e da “alludere”, ma nella serie viene anche eliminata l’identità genderfluid canonica del personaggio.

È qui che la DC si guadagna un meritato posto d’onore. L’Arrowverse osa, e lo fa benissimo.

Rappresentazione queer nel DC Extended Universe televisivo

Il primissimo personaggio LGBTQIA+ è stato introdotto nella seconda stagione di Arrow, quando Sara Lance ha canonicamente espresso la propria bisessualità – e da lì in poi la rappresentazione queer è fiorita. Sara diventerà una dei protagonisti di DC Legends of Tomorrow, dove sposerà una donna.

Anche in Supergirl troviamo una relazione lesbica alla luce del sole, ma anche la primissima supereroina trans. Questo non vuol dire che le rappresentazioni queer nelle serie TV DC siano prive di difetti, ma lo sforzo è sicuramente maggiore rispetto a quello delle produzioni televisive Marvel.

Prendiamo anche l’esempio di Batwoman, primissima eroina lesbica ad essere protagonista del proprio show – senza essere relegata al ruolo di sidekick per un altro supereroe.

La rappresentazione queer nell’Arrowverse ha anche una preziosissima componente intersezionale: troviamo moltissimi personaggi queer di diverse etnie – come ad esempio, Anita Pierce in Black Lightning e Ryan Wilder in Batwoman.

Bellissimo esempio di rappresentazione queer anche in Doom Patrol, che vede protagonista Negative Man – supereroe gay che utilizza pronomi neutri.

Un vero e proprio cambio di rotta rispetto all’Extended Universe cinematografico.

Rappresentazione queer nelle serie animate Marvel

Sebbene abbiamo già parlato lungamente di rappresentazione queer nell’animazione in maniera più generale, è importante chiudere il cerchio approfondendo nello specifico le trasposizioni con protagonisti personaggi dell’universo Marvel e DC.

La maggior parte delle opere Marvel seguono una linea molto simile a quella delle serie TV – ovvero ignorando frequentemente le identità LBTQIA+ dei protagonisti. Sebbene le produzioni siano numerose, solo una serie animate mostra una rappresentazione queer accettabile.

Nel film Marvel Rising: Secret Warriors, le mamme di America Chavez fanno la loro comparsa in qualche episodio. Eppure, i personaggi queer nell’arco narrativo di Marvel Rising sono molteplici, perché non mostrarli tutti?

Rappresentazione queer nelle serie animate DC

Altro discorso invece per le serie animate targate DC, che contengono molti più personaggi queer rispetto a quelli Marvel.

Il film di animazione Batman: Bat Blood, vede Kate Kane in una relazione apertamente lesbica con un altro personaggio secondario. Lo stesso vale per Young Justice e Harley Quinn, altre serie con protagonisti diversi personaggi queer.

In Young Justice, Aqualad è finalmente in una relazione omosessuale, mentre Halo si identifica come non binari*.

Nella seconda stagione di Harley Quinn, Harley e Poison Ivy diventano finalmente una coppia dopo una tormentatissima stagione in cui le due adorate supervillain esplorano i propri reciproci sentimenti, spesso conflittuali e tormentati.

Marvel vs DC: chi vince?

In conclusione, è impossibile dichiarare un vincitore ufficiale tra Marvel e DC: la prima, domina il grande schermo, mentre la seconda regna incontrastata nel mondo delle serie TV.

Se da una parte i produttori dei film DC nascondono – volutamente o meno – i protagonisti queer, dall’altra la Marvel lo fa con le proprie serie TV e cartoni animati.

Se da un lato l’uniformità voluta da Marvel offre certamente coesione al suo universo, dall’altro ha avuto un costo, limitando la portata dei temi esplorabili per un marchio che vuole comunque rimanere family-friendly. La netta mancanza di coesione della DC ha permesso ai suoi progetti di prendere rischi creativi e di affrontare temi più unici, almeno sul piccolo schermo.

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