Essere martellanti in questione di diritti non è mai controproducente, un chiodo ancora troppo lungo in un foro che non vuole essere interamente penetrato.
L’ennesimo tentativo di penetrazione è avvenuto a Budapest agli Mtv Ema 2021, Terra timonata dal primo ministro Orban che dal luglio c.a. vieta ufficialmente la promozione delle differenze sessuali e di genere tra i bambini e in contesti mediatici tradizionali e non – quali televisione e pubblicità, facendo affondare così ogni speranza di libertà.
Questo naufragio non è isolato all’Ungheria, ma coinvolge i Paesi dell’Est, la Polonia e, evidentemente, la destra italiana. Non è il caso di abbassare il volume.
Nonostante il divieto di esplicitazione, gli Mtv Ema sono stati trasmessi in diretta globale assorbiti da un pubblico che non sembra riflettere – ma piuttosto dirottare, le occlusioni mentali di chi dirige il Paese.
In un quadro Europeo ancora troppo frammentato, la lotta per l’uguaglianza ne è cornice; così, gli artisti di fama internazionale ne sono i protagonisti, decisi a colorare un panorama tetro contrastando le restrizioni e i divieti esplicitamente posti alla comunità LGBTQ+, assieme a influencer e ospiti di vario genere e natura che hanno sfilato con mascherine arcobaleno, mantelli eclettici e una giacca indossata delicatamente provocatoria ornata dalla scritta Orban, Love Wins.
Mtv ha deciso, sebbene dopo una lunga riflessione, di mantenere l’organizzazione nel Paese limitante – e limitato, offrendo quindi una possibilità di riflessione, conferendo un’idea di speranza, sottolineando quanto sia di vitale importanza continuare a insistere su quel chiodo che non vuole inserirsi. Infatti, Chris McCarthy, ceo di Mtv Entertainment Group Worldwide, chiarisce che “la decisione era chiara per tutti: non spostare l’evento ma utilizzarlo come una dimostrazione di solidarietà alla comunità LGBTQ+ ungherese e continuare a lottare per l’uguaglianza in tutto il mondo”. In tutto il mondo, perché la musica è for all (slogan degli Mtv Ema 2021) e perché la musica da sempre sovrasta orecchie che non vogliono sentire, incrocia sguardi ciechi e scansa posture troppo radicate per essere umane, così come quella di Orban, così come quella dei 154 senatori che hanno affossato il Ddl Zan.
In contrasto rispettoso sono arrivati Saweetie, presentatrice e protagonista canora degli Mtv Ema 2021, che precisa l’importanza del rispetto reciproco, e sottolinea il valore del supporto per la comunità LGBTQ+; Kim Petras, la prima performance transgender a confermare l’importanza valicante di testi impressi su spartiti, “la musica ha proprio questa forza, quella di rompere le barriere”; Olly Alexander presentando il premio per il miglior video di Lil Nas X, rapper americano integrato in una realtà maschilista opprimente, fattosi strada grazie alla forza che la musica gli ha conferito, precisando in un’intervista al Guardian che “avevo intenzione di morire con questo segreto, ma le cose sono cambiate quando sono diventato Lil Nas X”. Damiano, colonna portante dei Måneskin, vincitori nella categoria Best Rock, ruba la scena in reggicalze e slip borchiato, ricordando che gli stereotipi di genere sono finiti ed è quello che la band vuole fare: non basta recitare un messaggio, è necessario concretizzarlo nell’estetica, nei movimenti, nelle azioni. L’orazione senza concretezza rischia di perdersi nel cammino funesto verso una destinazione apparentemente ancora troppo lontana: un realtà europea priva di discriminazioni.
E così, durante un’emissione televisiva andata in onda in un Paese prigioniero, abbiamo capito la forza della musica e della rappresentazione per continuare a credere nella libertà di ogni genere. Non abbassate il volume, mai.
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