Due donne trans sono state colpite dal Daspo Urbano, dopo l’intervento della polizia che le ha multate per adescamento. È il secondo episodio in città e per l’Associazione Trans Napoli ci sarebbe un accanimento delle forze dell’ordine.
Fermate in zona Piazza Garibaldi, le due donne transgender hanno dichiarato di essere intente a chiacchierare a pochi passi da un bar, negando le accuse di adescamento per cui hanno ricevuto 100 euro di sanzione.
Secondo l’Associazione Trans Napoli già un’altra transessuale sarebbe stata prelevata da un locale e identificata dalla polizia municipale nei giorni scorsi.
Con il Daspo Urbano introdotto dalla Legge Minniti sulla sicurezza, approvata dal Parlamento pochi mesi fa, i cittadini che mettono a rischio il decoro o la vivibilità di una determinata zona con comportamenti illeciti possono essere allontanati da quel luogo della città per 48 ore e ricevere una multa. In caso di recidiva la limitazione dei movimenti può arrivare fino a due anni.
La norma ha da tempo sollevato polemiche sulla possibilità che, a fronte di indicazioni molto generiche, vada a colpire soprattutto soggetti deboli o sgraditi alle amministrazioni comunali, come senza tetto, migranti, prostitute, senza che questi costituiscano un pericolo per la cittadinanza.
In particolare nel capoluogo campano Loredana Rossi dell’Associazione Trans Napoli denuncia questa deriva: “Le trans si sentono perseguitate in un quartiere della città, peraltro, dove le emergenze sarebbero ben altre. La legge Minniti è una legge fascista: in questo modo si limita la libertà dei cittadini. Sembra di essere tornati indietro di mezzo secolo”.
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Prima di dare giudizi definitivi si dovrebbe conoscere la versione della controparte, cioè quella della polizia. E io sinceramente non vedo per quale motivo la polizia dovrebbe scomodarsi per fermare due persone intente a chiacchierare vicino a un bar.