Nigeria: 19 persone arrestate per aver organizzato un matrimonio gay

Le quindici donne e i quattro uomini arrestati hanno tutti un'età compresa tra i 20 e i 24 anni.

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Nella città di Kano, a nord della Nigeria, 19 persone sono state arrestate per aver organizzato un matrimonio gay. Un evento che indigna ma non stupisce, data la presenza della “polizia islamica”, un corpo speciale che si occupa di far rispettare la legge della Sharia in tutto il territorio.

Sebbene l’omosessualità sia punibile con la morte secondo la legge della Sharia, fortunatamente questa sentenza non è mai stata applicata nella pratica. Tuttavia, ciò non impedisce alla polizia di abusare sistematicamente della propria autorità per vessare la comunità LGBTQIA+ nigeriana.

Gli arresti: quattro uomini e quindici donne

Le quindici donne e i quattro uomini arrestati hanno tutti un’età compresa tra i 20 e i 24 anni. Sono stati presi in custodia poco dopo aver raggiunto la location dove avrebbe dovuto svolgersi la cerimonia nuziale.

I nostri uomini hanno fatto irruzione nel luogo in cui una coppia gay avrebbe celebrato un matrimonio fuorilegge e hanno arrestato 19 uomini e donne, inclusa l’organizzatrice” ha dichiarato il capo dell’operazione Yewande Iyabo alla stampa locale.

Gli arresti sono avvenuti con poca resistenza da parte dei presenti, poiché non è raro che in Nigeria i membri della comunità LGBTQIA+ vengano perseguitati a causa del loro orientamento sessuale o identità di genere, e ribellarsi qui è pericoloso.

Gli unici riusciti ad evitare l’arresto sono proprio gli sposi, non ancora presenti all’arrivo della polizia. Le autorità hanno comunque dato il via a una feroce caccia all’uomo per trovarli ed arrestarli.

I diritti LGBTQIA+ in Nigeria, tra polizia islamica e discriminazione sistematica

La Nigeria è diventata sempre più ostile nei confronti dei suoi cittadini LGBTQIA+ negli ultimi anni. Nel 2014, il presidente Goodluck Jonathan ha firmato la legge sulla proibizione del matrimonio omosessuale, che criminalizza qualsiasi manifestazione pubblica di affetto tra membri dello stesso sesso e rende illegale l’esistenza di organizzazioni che sostengono i diritti LGBT all’interno del paese.

Questa legislazione è stata accolta con diffusa condanna da parte di gruppi internazionali per i diritti umani, che hanno sostenuto che essa violasse i principi fondamentali dei diritti umani in ambito di discriminazione e impiego della tortura.

Negli ultimi anni, proprio Kano, in Nigeria, è diventata famosa per le incursioni da parte della polizia in presunti matrimoni gay e lesbici. La polizia della Sharia, nota come Hisbah, ha arrestato 12 giovani uomini nel 2015 e 11 giovani donne nel 2018 con l’accusa di aver organizzato matrimoni tra persone dello stesso sesso.

Nonostante queste irruzioni, non sono state emesse condanne per mancanza di prove, o almeno così si sostiene. Le organizzazioni che operano segretamente sul territorio sostengono, al contrario, che le persone arrestate in queste incursioni abbiano in realtà subito pesanti abusi e vessazioni prima di essere rilasciate.

L’Hisbah: la polizia islamica che fa rispettare la Sharia in Nigeria

Gli Hisbah sono una forza di polizia religiosa incaricata di far rispettare i principi islamici, e detengono il potere operativo per indagare su potenziali trasgressioni sociali come l’omosessualità.

Sebbene l’omosessualità non sia esplicitamente vietata nel codice penale nigeriano, è fortemente condannata da molti segmenti della società. Di conseguenza, gli Hisbah usano spesso la loro autorità per prendere di mira i membri della comunità LGBT che vivono a Kano City.

Gli Hisbah usano spesso metodi di sorveglianza per localizzare membri della comunità LGBTQIA+. Ciò può variare dal monitoraggio di alcuni luoghi definiti “caldi”, all’infiltrazione nelle reti di social media utilizzate dalle persone LGBT.

Se vi è anche solo il sospetto di attività omosessuali, la polizia può fare irruzione ed arrestare chi vuole indiscriminatamente senza mandato e senza la possibilità di un giusto processo per gli accusati.

Una questione annosa, che ha già attirato più volte l’attenzione delle organizzazioni per i diritti umani a livello internazionale, ma che ad oggi sembra non avere ancora una soluzione a lungo termine.

 

Foto di Emmanuel Ikwuegbu su Unsplash

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gaymotel 20.8.23 - 8:46

I NEGRI.....Gli stessi che il PD fa entrare a milioni in Italia. Vedrete tra qualche anno se si potranno fare ancora i "Gay Pride" nell'ormai ex Italia !

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