Latina Oggi ha pubblicato un articolo delirante su un nuovo gioco che va di moda tra gli adolescenti. Già dal titolo viene da strabuzzare gli occhi: Tomboy il nuovo gioco pericoloso degli adolescenti.
Scrive il web magazine laziale:
Il sistema del «gioco» è molto semplice: ci sono delle ragazzine che si travestono da maschietti, corteggiano le coetanee e poi quando si tratta di dare il primo bacio o entrare in intimità, escono allo scoperto e svelano la loro identità, provocando una fortissima delusione in chi diventa la preda.
Le conseguenze di questo gioco perverso sono molto pesanti per chi le subisce, a partire dalle vittime che affrontano un trauma che può avere effetti diversi sotto molti profili. Da pochi mesi anche nel capoluogo pontino sono stati registrati dei casi, con dei minori dello stesso sesso che sono stati coinvolti. La «maschera» in questo caso si getta alla fine del gioco e la sorpresa per alcuni ragazzini è stata dal punto di vista psicologico molto forte.
In questa parte dell’articolo condiviso dal sito, l’autore inserisce il termine Tomboy come fosse un gioco perverso in cui le ragazzine si travestono da maschi, corteggiando poi altre coetanee, con il solo scopo di prenderle in giro, di fare uno scherzo. Ma dietro la cattiveria di questo “gioco”, c’è anche un altro punto da chiarire: le Tomboy sono tutt’altra cosa.
Tomboy, cosa vuol dire.
Letteralmente Tomboy significa “maschiaccio”. Il richiamo è al celeberrimo film a tema LGBTQ+ del 2011, intitolato proprio Tomboy, di Céline Sciamma, che racconta la vita di Laurie, adolescente in età puberale, che sceglie di farsi passare per maschio dopo il trasferimento in una nuova città.
L’articolo di Latina Oggi trasferisce su di un termine che indica in modo gergale e pop una delicata questione di genere, o un atteggiamento che ha a che fare con l’omosessualità femminile, un forte connotato negativo che equipara il “vestirsi da maschio” ad atti di bullismo.
Perchè aldilà di tutto, se vi sono violenze di tipo psicologico -seppur onestamente appaiano più come scherzi di pessimo gusto tra adolescenti che come “pericolosi atti di violenza” – come quelle presentate nell’articolo tra alcuni adolescenti di Latina, non è certo il caso di utilizzare una definizione che riguarda totalmente un altro tema.
L’articolo di Latina Oggi è stato ripreso subito da Arcigay Latina, che ha scritto una lettera spiegando per bene la questione.
“Le Tomboy sono sempre esistite” conferma Valerio Vitale, Presidente Sei come sei – Arcigay Latina. Infatti, con Tomboy ci si riferisce ad adolescenti che stanno ancora esplorando la propria identità. Sono contro i due genere binari (ma non per questo si possono definire non binarie), uomo e donna, ma vanno oltre la cultura eteronormativa. Le Tomboy non sono perverse, non sono malate. Potrebbero anche essere dei ragazzi trans, oppure delle ragazze lesbiche. Quello a cui si riferisce l’articolo ha un altro nome, ben noto e molto più pericoloso: bullismo.
Altro piano, completamente diverso, è quello dei fenomeni conflittuali e violenti tra adolescenti. Quel fenomeno ha un solo nome: bullismo. Ed è un’emergenza gravissima, che non va confusa con altro. Non ci è dato sapere se esiste un’inchiesta in procura su un fatto accaduto tra adolescenti nella nostra città. Siamo però certi che quel fatto (o “fenomeno”) non si chiama Tomboy, bensì bullismo.
Così conferma Valerio Vitale, che chiude la questione.
Come spesso accade, il mondo dei media appare inadeguato a trattare temi di genere con la giusta conoscenza.
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