Noi siamo OVUNQUE: intervista a Barbara Orlandini e Gianluca Sturmann

Abbiamo intervistato Barbara Orlandini e Gianluca Sturmann, che hanno scritto e illustrato "Ovunque. Esplorazioni cromatiche del mondo queer" (BeccoGiallo), una guida variopinta nella storia dei movimenti LGBTQIA+

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“Noi siamo ovunque” è stato il motto dei moti di Stonewall del giugno 1969 (quella prima volta che fu rivolta). Un motto importante, che è stato anche un augurio e quasi una minaccia per chi voleva rintanarci e nasconderci. È da queste parole che Barbara Orlandini e Gianluca Sturmann hanno tratto ispirazione per il titolo loro Ovunque. Esplorazioni cromatiche del mondo queer (BeccoGiallo). Un libro illustrato e coloratissimo, che è una bussola nella Storia del movimento LGBT+ e anche un diario che illumina che racconta la biografia sentimentale di una comunità plurima e multiforme.

Abbiamo intervistato Barbara Orlandini e Gianluca Sturmann, che lo hanno scritto. 

1) Perché avete scelto il titolo Ovunque? È un richiamo al motto dei moti di Stonewall? 

Orlandini: Assolutamente sì! Per il nostro libro ci solleticava l’idea di avere un titolo breve ed evocativo, in grado di incuriosire e allo stesso tempo capace di creare un collegamento con il tema esplorato, ovvero il mondo queer.  La scelta della parola Ovunque nasce proprio come riferimento a “Noi siamo ovunque”, il motto dei celebri moti di Stonewall del 1969, considerati uno dei momenti spartiacque più importanti della storia LGBTQIA+.

2) Qual è la difficoltà più grande che avete incontrato nel realizzare un libro che si pone l’obiettivo di raccontare la storia, le storie e le istanze della comunità LGBTQIA+ ai giovanissimi? 

Orlandini: Penso si possa parlare di difficoltà al plurale, a più livelli. Affrontare temi articolati e ricchi come quelli che compongono la storia passata e presente del mondo queer è tutt’altro che semplice, soprattutto quando il pubblico è molto giovane: un linguaggio complesso rischia di allontanare, creare confusione o aumentare i dubbi. Scrivere i testi in modo chiaro e accessibile è stato per me un obiettivo imprescindibile, così come cercare di farlo sempre con delicatezza e tatto. 

Sturmann: Ovunque è un libro interamente illustrato, e il fatto che il disegno fosse molto presente all’interno delle pagine è stata una scelta condivisa, proprio per acuire le difficoltà che si possono riscontrare in un volume molto denso di argomenti. Il linguaggio grafico che ho scelto è volutamente semplice e il disegno gioca molto sull’idea di metafora proprio per rendere più fruibili alcuni concetti che talvolta possono rimanere astratti.

3) Da Harvey Milk a Elliot Page sono moltissimi i personaggi citati nel vostro libro, alcuni molto celebri altri meno: come li avete selezionati? 

Sturmann: Sicuramente un filtro è stato che la scelta dei personaggi fosse congrua ai valori contenuti e raccontati tra le pagine, la scelta è stata anche determinata dalle nostre passioni e dalle storie che amiamo. Ho voluto fortemente che in un paio di pagine fosse presente Marcella Di Folco, storica attivista trans, personaggio per me di enorme ispirazione. Poi non poteva mancare David Bowie, uno dei miei ascolti musicali più frequenti da quando sono bambino. Pensare che poche pagine dividano Bowie e Marcella Di Folco è per me fantastico!

Orlandini: Abbiamo scelto persone, storie e momenti che hanno avuto una influenza importante per il mondo queer e non solo e tutti i personaggi presenti in Ovunque sono frutto di una selezione fatta insieme. Io sicuramente ho insistito molto per includere Virginia Woolf e Audre Lorde, che in momenti diversi hanno travolto e sconvolto la mia vita: grazie a loro ho imparato che è possibile essere femministǝ in vari modi, ad esempio dando forma alle proprie idee attraverso scrittura e poesia.

4) Il vostro libro è anche un viaggio cromatico, il colore ha un ruolo fondamentale e guida la successione dei capitoli: in che modo pensate che il colore possa essere utile a comprendere meglio il messaggio del vostro libro? 

Sturmann: Il libro è diviso per colori, i colori della prima bandiera “rainbow”. A questi colori abbiamo lasciato il significato che avevano in origine ed è da questi significati che ogni capitolo ha trovato i suoi argomenti. Ragionare per colori ci sembrava un modo inedito per cercare di mappare temi così numerosi e diversi tra loro, e posso dire che è stato molto divertente lavorare in questa maniera. La differenziazione degli argomenti per colore inoltre è molto funzionale all’apprendimento, nell’ottica di raggiungere un target molto variegato di lettrici e lettori dal background e formazione eterogenei.

5) Il vostro libro è pieno di aneddoti: qual è la scoperta più interessante che avete fatto sulla storia della comunità LGBTQIA+ scrivendo questo libro? 

Orlandini: Sono davvero tante le esplorazioni che sento di aver compiuto grazie al libro. Molto spesso le storie queer sono state taciute o raccontate in parte, come ad esempio quella relativa alla genesi della Sirenetta, la famosa fiaba scritta da Hans Christian Andersen: in pochǝ forse sanno che l’autore la compose dedicandola all’amico di cui era innamorato. Ripensando alle tante scoperte sono diverse quelle che mi hanno colpita anche in negativo: tra le tante, non immaginavo che i comportamenti omofobici appartenessero solo alla specie umana.

Sturmann: Scoprire che la prima testimonianza di coppia omosessuale è datata XXV a.C. (Khnumhotep e Niankhkhnum) mi ha fatto molto riflettere sul concetto di “Storia” e su quali siano i fatti che la compongono, non di meno su ciò che poi si sceglie di raccontare. La comunità LGBTQIA+ è piena di storie che non sono state raccontate e che non hanno trovato spazio in una narrazione principale della “Storia”, e credo che sia tra i compiti delle nuove generazioni quello di cercarle, metterle in luce e integrarle al proprio presente.

6) Domanda di rito: ci consigliate uno o più libri da mettere idealmente accanto a Ovunque?

Sturmann: Scelgo con piacere La lingua che cambia di Manuela Manera (Eris Edizioni), libro che ho apprezzato particolarmente e che è anche tra i consigli di lettura in fondo a “Ovunque”.

Orlandini: Sono diversi i libri che potrebbero fare ottima compagnia a Ovunque, ne scelgo tre per ragioni diverse: Diritti Umani di Yayo Herrero e Luis Demano perché è un libro semplice e molto ricco e perché l’editore Quinto Quarto sta facendo davvero un ottimo lavoro per creare nuove narrazioni; Fuori i nomi! di Simone Alliva (Fandango, 2021) perché permette di conoscere le voci della storia queer italiana; come terzo e un po’ imprevedibile libro suggerirei Julián è una sirena di Jessica Love (Franco Cosimo Panini, 2018), un albo illustrato molto delicato e pieno di meraviglia.

 

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