Ieri notte è calato il sipario sull’edizione numero 92 degli Oscar del cinema. E la kermesse del 2020 ha regalato tante soddisfazioni sotto ogni punto di vista: dai film premiati che, per una volta hanno unito pubblico e critica, alle star che sono intervenute durante lo svolgimento della serata. Tra i tanti momenti da antologia, il discorso di Joaquin Phoenix spicca tra tutti. L’attore che ha trionfato come Miglior attore Protagonista per la sua interpretazione di ‘Joker’ di Todd Philips, ha regalato uno dei momenti più belli e coinvolgenti di tutta la notte degli Oscar.
L’attore infatti si è lanciato in un discorso lungo ben sette minuti, in cui ha parlato di razzismo, di discriminazione, di diseguaglianze sociale, senza dimenticare una velata stoccata all’amministrazione Trump. Gli Oscar del 2020, più di oggi che di ieri, si sono rivelati molto politicizzanti e schierati per un mondo più liberale, aperto a tutti e contro la costruzione di mura tra le nazioni. Joaquin Phoenix, visibilmente emozionato, snocciola tutte le questioni che gli stanno a cuore. Non dimentica persino di omaggiare il fratello River, morto a soli 17 anni.
Il dono più grande che mi ha dato il cinema è quello di poter dar voce a chi non la possiede. Oggi è arrivato il momento di farci portavoce di altre cause. Siamo così disconnessi che non ci rendiamo conto che stiamo andando contro la natura e al stiamo distruggendo. Commettiamo crimini, abbiamo paura di cambiare, invece dovremmo usare l’amore e compassione come spirito guida. Ho fatto cose terribili nella mia vita, sono stato un collega difficile, egoista, cattivo e crudele, ma molti di quelli che sono in questa sala mi hanno dato una seconda opportunità. È qui che viene fuori il meglio dell’umanità Quando mio fratello aveva 17 anni ha scritto queste parole: corri verso il rifugio con amore e troverai la pace.
Un discorso che lascia il segno. É come se fosse un lascito per l’attore premio Oscar, che discute e inneggia a diritti ed eguaglianza sociale per tutti.