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Outing in Russia? Tutta colpa del Dipartimento di Stato americano

Un attivista LGBT fa in tv i nomi di politici che sarebbero gay e ora scoppia la polemica

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Una deliberata campagna del Dipartimento di Stato Usa per “infangare la reputazione” di “figure che svolgono un ruolo significativo nella politica russa”. Così il quotidiano Izvestia, vicino al Cremlino replica a distanza alle “accuse di omosessualità” contro “eminenti politici e funzionari russi”. Tutto è nato da una trasmissione andata in onda sulla Radio Eco di Mosca: l’esponente del movimento LGBT, l’attivista Nikolai Alekseev, ha detto che il primo vice capo dell’amministrazione presidenziale Vyacheslav Volodin, il numero uno di Sberbank German Gref e il capo dell’aeroporto Sheremetyevo Mikhail Vasilenko sono omosessuali. Allo stesso tempo, sul sito GayRussia, che è controllato da Alekseev, è apparso un articolo sul vice primo ministro Dmitry Rogozin e sulla sua dichiarazione via Twitter che l’Occidente crollerà sotto la “pressione di Isis e gay”.

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Ora le Izvestia attaccano Alekseev insinuando che ci sarebbe stato uno scambio di corrispondenza tra funzionari del Dipartimento di Stato e Alekseev. Secondo l’analista politico Sergei Chernyakhovsky, “il colpo” cade non a caso su funzionari di successo. Così, l’analista politico Sergei Markov, i nemici stanno cercando di infangare la reputazione dei politici agli occhi dei russi. Inoltre, le loro dichiarazioni potrebbero tentare di attrarre finanziamenti dall’estero, ha detto l’analista politico Yury Pochta.

Vladimir Putin il mese scorso aveva dichiarato alla tv americana: “In Russia non perseguiamo nessuno”, difendendo la legge sulla propaganda gay, e sottolineando che gli omosessuali in Russia sono trattati come gli altri, “lavorano, vivono in pace, ottengono promozioni” e lui stesso ne ha “premiato qualcuno” nel campo della scienza e delle arti.

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Di fatto la norma vieta di mostrare in pubblico di atteggiamenti omosessuali, ed è stata aspramente criticata all’estero, ma è anche vero che nelle due capitali (Mosca e San Pietroburgo) la movida gay non è affatto particolarmente limitata: esistono locali, anche famosi, molto frequentati, i social network e le app per gli incontri funzionano attivamente ed funzionano persino compagnie di taxi ad hoc, per evitare brutti incontri con una fetta di popolazione che rimane comunque fortemente omofoba.

Fonte: Askanews

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