Paolo Camilli è un attore comico da oltre 250.000 follower su Instagram. Autore, creator, ha da poco girato la 2a stagione di The White Lotus, si è fatto apprezzare in tv in programmi come La TV delle ragazze e Stati Generali, e in estate porterà in giro per l’Italia il suo ultimo spettacolo, “L’amico di tutti“.
Un monologo a più voci in cui trovano spazio personaggi reali e immaginari, simbolici ed estremi, tutti animati da una comicità surreale e satirica. Mostri che suscitano tenerezza, oggetti tutt’altro che inanimati, figure vivacissime che ci fanno ridere e un po’ ci agghiacciano. L’amico di tutti affronta temi come la polemica sul gender, l’intolleranza, la discriminazione sessuale, il razzismo; ma lo fa con una chiave brillante e graffiante. Una chiave che non è piaciuta in provincia di Treviso, come denunciato da Paolo. La data prevista è stata infatti cassata dal consiglio di amministrazione perché, detta in soldoni “sono salviniani e la tipologia di spettacolo non è nelle corde del loro pubblico”.
Parole della distributrice teatrale di Camilli, con l’organizzazione entusiasta dello spettacolo ma costretta a “far vagliare la proposta all’amministrazione comunale”. Ciò che sembrava una ‘formalità’ si è pero tramutato in un’autentica censura preventiva.
“Com’è possibile?”, si è domandato Paolo sui social. “Com’è possibile che nel 2022 uno spettacolo venga bloccato perché non ritenuto in linea con il gusto e col pensiero di chi siede a quegli stessi tavoli che certi diritti dovrebbe invece garantirli? Semplice, perché il mio spettacolo “L’amico di tutti”, non è solo comico, osa essere satirico, osa trattare temi come la polemica sul gender, l’omofobia, il razzismo, l’hate speech… e sia mai che uno spettacolo possa, con una risata aprire, smuovere delle coscienze! Sono sempre più convinto che il pubblico, e solo il pubblico, dovrebbe avere il diritto di scegliere se vedere o meno uno spettacolo, se riempire quelle sedie o lasciarle vuote. Nessuno, in Italia e nel mondo, nel 2022, dovrebbe sostituirsi al diritto che ogni singolo spettatore ha di scegliere”.
Paura di uno spettacolo teatrale, neanche fossimo nella Russia di Vladimir Putin che vieta la ‘propaganda gay’. Ma Camilli, giustamente, guarda avanti, sempre più convinto del proprio show. “Cara amministrazione, questa notizia non mi fa arrabbiare, anzi ora credo ancora di più nel progetto e di quanto sia ancora necessario e urgente affrontare questi argomenti!”.
Gay.it è anche su Whatsapp. Clicca qui per unirti alla community ed essere sempre aggiornato.