Le parole pronunciate da Papa Francesco nel corso di un documentario presentato oggi alla Festa del Cinema di Roma hanno fatto presto il giro del mondo. Il Pontefice ha dichiarato che le persone omosessuali sono figli di Dio, che hanno diritto a una famiglia e di essere a favore delle unioni civili, approvate nel 2015 dopo una lunga battaglia portata avanti dalla CEI.
Immancabili le reazioni. Alessandro Zan, deputato Pd nonché relatore della legge contro l’omotransfobia, ha sottolineato come “le parole del Papa sulle unioni civili sono importanti e positive, perché riconoscono il diritto delle persone lgbt+ alla vita familiare, dando dignità a ogni genere di amore e progetto di vita. Sono parole che certamente aiutano il contrasto all’odio e alle discriminazioni, ed è compito del legislatore di uno stato avanzato come l’Italia quello di combattere questi fenomeni violenti, inaccettabili proprio perché mossi dalle condizioni personali delle vittime. Per questo è necessario accelerare l’approvazione della legge contro l’omotransfobia“.
“Papa Francesco interviene a sostegno del diritto delle persone omosessuali ad avere una famiglia e si schiera a favore delle unioni civili“, ha scritto sui social Teresa Bellanova, Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. “Le sue parole sono una storica presa di posizione per una delle più importanti istituzioni religiose esistenti. Ancora una volta si conferma quanto questo Papa possa essere una figura rivoluzionaria per i cattolici e per tutto il mondo“.
“Le parole di Papa Francesco sono il frutto di un percorso importante della Chiesa che va accolto come una grande prova di responsabilità, attenzione, rispetto e accoglienza di tutte le persone e di ogni forma d’amore“, ha cinguettato l’ex ministro Valeria Fedeli.
“In un documentario proiettato alla Festa del Cinema di Roma, sono contenute dichiarazioni rivoluzionarie di Papa Francesco sulla necessità di riconoscere le unioni tra persone omosessuali, per dare un quadro giuridico di tutela alla loro vita familiare: sono figli di Dio, e hanno diritto a una famiglia, queste le sue esatte parole. Parole importanti, che sono certa scalderanno il cuore di molte e molte persone omosessuali credenti“, ha dichiarato Monica Cirinnà, responsabile del Dipartimento Diritti del Partito democratico. “Anche per i laici confermano però che la fratellanza, la solidarietà, la pari dignità sociale e il senso di giustizia sono universali e possono attraversare, se c’è buona volontà, i confini tra le culture e le religioni, come dimostra anche l’ultima enciclica ‘Fratelli tutti’: tutte e tutti, anche le persone LGBT+. Trovo molto significativo che la Festa del Cinema di Roma – da anni occasione di crescita culturale e civile per la città – ospiti un messaggio così forte. E mi auguro che le parole del Papa possano essere di ispirazione per tutti coloro che ancora pensano che per essere buoni cristiani si debba escludere qualcuno dal godimento di fondamentali diritti civili. Anche in politica“.
“Il sostegno del pontefice alla legge sulle unioni civili, per come raccontato nel documentario presentato alla Festa del cinema di Roma, è senza dubbio una gradita sorpresa” , ha dichiarato Gabriele Piazzoni, segretario generale di Arcigay. “Sorprende infatti, dopo secoli di omofobia da parte della Chiesa, scoprire che un pontefice, seppur nelle retrovie, si sia battuto per una legge sulle unioni civili. Ci piace tuttavia ricordare che in Italia quella legge è giunta dopo anni di battaglie delle persone lgbti per il matrimonio egualitario e vogliamo puntualizzare, senza arroganza e con benevolenza, che sono state quelle battaglie innanzitutto ad aver prodotto quella vittoria. A quelle generazioni di pionieri questo Paese deve molto, e deve molto anche papa Francesco, perché la battaglia che ci racconta di aver combattuto arrivava in realtà da molto lontano. Il ritrovarsi una volta dalla stessa parte non dice molto sulla condivisione di una complessiva idea della società, del mondo, delle persone, del rispetto che è dovuto loro, alle loro scelte, alla loro libertà, alla loro autodeterminazione. Restiamo su molti fronti parecchio distanti. Tuttavia meno ostili e questa, visto il passato, è una notizia che porta sicuramente sollievo. Oggi la battaglia è quella contro omostranfobia e misoginia, pratiche “di stato” in molte parti del mondo. In Italia questa battaglia si traduce nell’impegno per l’approvazione di una legge efficace contro questi fenomeni. Chiediamo a gran voce di mettere un argine all’odio e quotidianamente affrontiamo la contrarietà militante di una buona parte della Chiesa. Speriamo allora di scoprire, nel tempo che abbiamo davanti, che l’influenza positiva del pontefice avrà ammorbidito certe preclusioni.”.
“Parole dirompenti, che rappresentano una grande svolta. Oggi papa Francesco ha scritto un pezzo di storia!“, ha scritto sui social la senatrice Alessandra Maiorino. Enrico Oliari e Daniele Priori di GayLib, associazione LGBT liberale, hanno così commentato le parole del Pontefice: “Il Papa favorevole alle unioni civili è una notizia rivoluzionaria per la dottrina della Chiesa. Siamo vicini e lieti per i numerosi gay e lesbiche credenti di fede cattolica presenti anche nella nostra associazione e ci auguriamo, in termini decisamente più laici, che un passaggio storico di tale portata aiuti finalmente anche i parlamentari e gli esponenti politici che si definiscono cattolici a prendere una posizione libera, onesta e in linea con le aperture del Pontefice verso la comunità lgbt, andando a sostenere iniziative legislative favorevoli all’integrazione sociale e alla tutela delle persone e delle coppie lgbt, primo fra tutti il ddl Zan contro l’omotransfobia e la misoginia”.
“Le parole di PapaFrancesco sulle #unionicivili aprono le porte della Chiesa, sono un ponte di dialogo, sono un gesto di coraggio, di comprensione, di inclusione e di amore. Esistono ancora Uomini capaci di fare rivoluzioni umane“, ha cinguettato Vladimir Luxuria.
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finalmente un Papa che ascolta tutti