Da pochi giorni su Disney+ con il travolgente WandaVision, e da settimane su Amazon Prime Video con il potente Uncle Frank, in cui indossa gli abiti di un uomo gay segnato dall’omofobia paterna, Paul Bettany, 49enne da quasi due decenni sposo di Jennifer Connelly, è tornato a parlare di suo padre e di quell’omosessualità che l’uomo non riuscì mai a vivere appieno, con assoluta consapevolezza.
Intervistato da People, Bettany è stato chiaro: “La cosa più dolorosa per mio padre è che alla fine dei suoi giorni è tornato nell’armadio, il che è stato davvero terribile da dover sopportare”. “Questo evidenzia il potere del cattolicesimo, che lo ha portato in un luogo segnato dalla vergogna e dall’incapacità di piangere il suo partner in modo reale“.
Thane Bettany, affermato attore teatrale, divorziò dalla moglie nel 1990, iniziando a convivere con l’amato compagno. Alla morte di quest’ultimo, il padre di Paul tornò a ‘nascondersi’, fingendo quasi di non aver mai vissuto quella storia d’amore.
“Voglio davvero che i miei figli, che tutti possano vivere autenticamente come le persone che sono“, ha insistito Bettany. “Per quanto difficile sia, è assolutamente meglio che fingere di essere qualcos’altro“. Paul è padre di Kai (23), Stellan (17) e Agnes (9), avuti tutti con la collega Jennifer Connelly.
A fine dicembre, nel ricordare suo padre, Paul aveva rivelato: “Ho avuto un padre gay che è morto un paio di anni fa”. “Ha fatto coming out a 63 anni. Ha poi avuto una relazione di 20 anni con un uomo di nome Andy. Fu un gioioso sollievo per tutti. Ma una volta che il suo partner è morto, nel 2015, aveva 80 anni, e a quel punto mio padre ha deciso di tornare nell’armadio, arrivando a dire che era stato tutto un grande malinteso, perché era cattolico. La vergogna che provava per la sua identità sessuale era devastante. Non è stato in grado di piangere l’amore della sua vita”.
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