Pochi giorni fa il senatore leghista Simone Pillon, condannato in primo grado, è stato assolto in appello dall’accusa di diffamazione ai danni di Omphalos LGBTI perché “il fatto non costituisce reato“.
Dall’associazione di Perugia, da oltre 30 anni punto di riferimento per la comunità LGBTI dell’Umbria, hanno reagito con giustificato sconcerto, aspettando le motivazioni che saranno depositate tra 90 giorni. Nel frattempo, tramite video esplicativo, hanno mostrato a tutti quanto detto e fatto da Pillon in numerosi convegni in tutta Italia nel corso del 2014. Video in cui Pillon spiega a modo suo il lavoro dell’associazione sulla prevenzione del bullismo omo-transfobico nelle scuole. Mentendo, disinformando. Parole e insinuazioni gravi, come si può ben vedere dal video in testa al post, che vedono il senatore omettere verità e inventarne altre, etichettando gli attivisti come “adescatori di minorenni“. Eppure, secondo la Corte, “il fatto non costituisce reato“.
“Forse c’è qualcosa che non va?“, si sono chiesti oggi da Omphalos LGBTI, ribadendo come “noi però non ci arrendiamo, siamo pront* ad andare in Cassazione e se necessario anche alla Corte europea dei diritti dell’uomo per sostenere che i discorsi d’odio verso la comunità e le associazioni LGBTI non possono essere lasciati impuniti“.