Si avvicina il mese del Pride e con questo i soliti strafalcioni in cui spesso marchi e aziende incappano con le loro iniziative per mostrare sostegno alla comunità LGBTQ+, senza però riuscirci. Siamo abituatə a sentirli. E immancabilmente come ogni anno, questa volta è il turno di Exxon Mobil, una delle più importanti compagnie petrolifere statunitensi con sede in Texas che commercia a livello mondiale.
In Italia Exxon Mobil è presente con i marchi Esso e Mobil. Esso è la nota catena di stazioni di servizio per il rifornimento di benzina e carburante, mentre Mobil opera nel campo della lubrificazione. Anche il marchio Exxon Mobil è presente in Europa, ma in campi non destinati al pubblico, offrendo prodotti per settori come la Chimica, l’Aviazione e la Marina.
Al centro di questa nuova polemica è la sede degli uffici a Houston, in Texas. Nei giorni scorsi è stata infatti rilasciata una nuova politica aziendale che vieta di esporre sull’edificio bandiere che simboleggiano “posizioni esterne”, come quella arcobaleno del Pride o quella nera di Black Lives Matter. Sarà ancora permessa invece una bandiera che rappresenta il gruppo LGBTQ+ degli impiegati, comunque assimilabile a quella ufficiale dell’azienda.
La notizia, diffusa inizialmente da Bloomberg News, è stata accompagnata da una dichiarazione di un dipendente che appartiene anche al PRIDE Houston: «PRIDE è stato informato che la giustificazione era centrata sulla necessità per la società di mantenere la “neutralità”». A seguito della decisione, alcuni dipendenti hanno già deciso di non prendere parte alla parata all’annuale parata del Pride di Houston, a cui sarà presente anche la Exxon Mobil.
«È difficile conciliare il modo in cui Exxon Mobil riconosce il valore di promuovere la nostra società come a supporto della comunità LGBTQ+, ma ora ritiene inappropriato mostrare visibilmente il supporto per i nostri dipendenti LGBTQ+ sul posto di lavoro»
Una nota ufficiale della compagnia ha risposto che l’intento era quello di chiarire l’uso delle bandiere ufficiali della Exxon Mobil, e non sminuire il supporto alle diversità nell’azienda. E come al solito, verrebbe da dire che c’è modo e modo per farlo. Rimane ancora da capire se la politica sarà estesa a tutte le sedi che fanno capo a Exxon Mobil, quindi anche a quella di Esso Italiana s.r.l.
Nel frattempo, però, i casi in cui le bandiere del Pride finiscono al centro di posizioni ideologiche aumentano sempre di più. Solo a febbraio, un college dell’Università di Cambridge aveva vietato l’uso di qualsiasi bandiera che non fosse quella ufficiale dell’università dopo che uno studente ne aveva appesa una arcobaleno. Secondo la direzione, la scelta avrebbe evitato qualsiasi timore riguardante la neutralità politica.
La bandiera del Pride, così come quella di Black Lives Matter, sono simboli che rappresentano un movimento e una comunità. Le bandiere rappresentano le lotte che sono ancora in corso e i traguardi che sono stati raggiunti, sono un modo per identificarsi per milioni di persone in tutto il mondo. Ridurle a una semplice posizione politica sembra decisamente una generalizzazione fuori luogo. Ma a quanto pare per le politiche aziendali va bene così.
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