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Pride di Gerusalemme: una marcia di 7,000 persone contro le restrizioni

“Una vittoria di luce contro l’oscurità” commenta il Ministro della Sicurezza.

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Si è tenuto nelle scorse ore il Pride a Gerusalemme: migliaia di persone hanno marciato in nome dei propri diritti, nonostante nelle ore precedenti gli organizzatori avessero ricevute svariate minacce di morte. Ma stando alle dichiarazioni il ventesimo Pride nella storia del paese è andato avanti pacificamente: più di 7000 partecipanti hanno manifestato dal Liberty Bell Park, passando per le strade di Keren Hayesod e King George, fino al Parco dell’Indipendenza.

Nei vent’anni che abbiamo marciato a Gerusalemme abbiamo avuto episodi di violenza, e anche nel 2022 ci sono ancora persone che vogliono sbatterci fuori dalla città” dichiara al Jerusalem Post, Alon Shachar, CEO del Jerusalem Open House for Pride and Tolerance, organizzatore dell’evento: “Non abbiamo nulla di cui vergognarci – dovrebbe vergognarsi chi perpetua e permette certe espressioni di violenza“. Lo stesso giorno, la polizia avrebbe arrestato dal Sud di Gerusalemme che avrebbe inviato anonimi messaggi di morti agli organizzatori, direttamente da un profilo chiamato “i fratelli di Yishai Schlissel” riferendosi al gruppo che ha ucciso Shira Banki, ragazza pugnalata durante il Pride del 2015: “Ero scioccato nel profondo dell’anima per questi incitamenti selvaggi, per la diffamazione contro la comunità gay, per le volgarità, e le minacce di morte” dichiara Mickey Levy, giornalista di Knesset.

Gerusalemme pride
Partecipanti al Pride 2022 di Gerusalemme (credit: TZVI JOFFRE)

L’evento ha visto anche la partecipazione di Omer Barlev, Ministro della Sicurezza Pubblica e Meirav Cohen, Ministro della Equità Sociale: Barlev ha descritto l’evento come “un trionfo di luce sull’oscurità, di sanità contro gli estremismi“.

Non è mancata la presenza del Ministro della Salute, Nitzan Horowitz, che ha specificato l’urgenza di una riforma che permetta alle coppie omosessuali o i genitori single di adottare figli, l’abolizione delle terapie riparative, e permettere la donazione del sangue agli uomini gay. “Nessuno ci minaccerà, nessuno ci spaventerà, e nessuno ci terrà nascosti” ha detto il Ministro durante il Pride “Quest’anno non è solo un altro mese del Pride – questo è un anno di cambiamento. Siamo nel bel mezzo di una rivoluzione, abbiamo così tanto altra da fare e non ci fermeremo. Ci saranno nuovi traguardi e altri passi verso la parità.”

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