Non serve certo essere "addetti ai lavori" per distinguere una transessuale da una drag queen. Apprezzabile comunque l’intento della TTTlines, la marca italiana di trasporto su nave, che ha tappezzato la capitale con manifesti gay friendly che pubblicizzano le sue tratte marine. Lo slogan? "Be transported", e l’immagine, appunto, di una presunta transessuale a completare il gioco di parole.
L’aspetto del soggetto, però, suggerisce essere una drag queen, e cioè un uomo travestito da donna appariscente per fare spettacolo, anziché una transessuale come vorrebbe invece far intendere dire la TTTlines, spinta forse dalla scia polemica sui manifesti di Ikea e di EatItaly che tanto ire, e altrettanta visibilità, hanno attirato su di sé. La compagnia di navigazione non è infatti nuova a provocazioni simili. Memorabile la pubblicità di due uomini vestiti come gigolò con un vassoio ciascuno sopra il quale c’erano un cannolo e un babà. Lo slogan in quel caso era: "Napoli-Catania. Tutti i giorni, instancabilmente".
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