L’Ecuador ha battuto il Qatar per 2-0 ai mondiali di calcio nella partita d’esordio, ma a finire sul banco degli imputati sono ora i suoi tifosi. Nel pieno del mondiale più contestato di sempre, in un Paese in cui l’omotransfobia istituzionale è legge, la FIFA ha annunciato di aver aperto un provvedimento disciplinare contro i tifosi ecuadoregni, accusati di aver intonato cori omofobi contro i tifosi del Cile.
Questo perché il Cile aveva accusato l’Ecuador di aver schierato un giocatore non idoneo, Byron Castillo, durante le qualificazioni al mondiale in Qatar. Per questo motivo l’Ecuador è stato multato e ha ricevuto una detrazione di punti per le qualificazione del mondiale del 2026
“Il comitato disciplinare della Fifa ha avviato un procedimento contro la Federcalcio ecuadoriana a causa dei cori dei tifosi ecuadoriani durante la partita della Coppa del Mondo Qatar-Ecuador giocata il 20 novembre”, si legge in una nota. “Il procedimento è stato aperto sulla base dell’articolo 13 del codice disciplinare della Fifa”.
L’Ecuador è attualmente in testa al Gruppo A insieme all’Olanda, che affronterà domani. La federazione dell’Ecuador non ha voluto rilasciare commenti, anche perché difficilmente l’indagine FIFA si concluderà entro la fine dei mondiali, attesa per il prossimo 18 dicembre. Le potenziali sanzioni vanno da una partita senza spettatori al divieto di giocare in un determinato stadio, ma è facile immaginare una semplice multa, se i cori omofobi venissero confermati, e poco altro.
Il tema omotransfobia, tra fasce rainbow vietate, bocche tappate, cappellini arcobaleno fatti sparire agli ingressi degli stadi e cori, è il cuore pulsante di questo indecente mondiale di calcio.
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