Rifiuti elettronici, l’Occidente vuol mangiare sulla pelle dei paesi poveri

Cambiano gli scarti, ma continua il solito atteggiamento dell'Occidente ricco, digitalizzato e capriccioso. L'eterno ritorno? No, è l'eterno e mai interrotto sfruttamento di paesi poveri, anzi poverissimi.

Rifiuti elettronici, l'Occidente vuol mangiare sulla pelle dei paesi poveri - rifiutielettronici gayit - Gay.it
Rifiuti elettronici
4 min. di lettura

A settembre la Commissione europea ha proposto una riforma per adottare una soluzione unica di ricarica per tutti i dispositivi elettronici (dagli smartphone, ai tablet, alle console). Le porte Usb-C sono state scelte come formato standard da applicare a ogni apparecchiatura digitale. Con questa operazione si arriverebbe a risparmiare più di 250milioni di euro l’anno per i consumatori ed evitare quintali di rifiuti da aggiungere alla già spropositata quantità sparsa per il pianeta. Questa idea torna in Commissione dopo due anni di stallo. Il virus, a quanto pare, ha archiviato anche l’enorme problema dei rifiuti elettronici.

La pandemia ha procurato non pochi cortocircuiti alla produzione e allo smaltimento delle componenti elettroniche. Altro che denaro, amore, o chissà quali fantasie utopiche, se oggi dovessimo pensare a cosa non potremmo rinunciare per vivere, sono proprio quei minuscoli chip e le materie prime che li compongono a rappresentare la risposta migliore – sono loro la chiave di volta della contemporaneità. Dal semplice (e chiamalo semplice) smartphone che scrolliamo convulsamente infinite volte al giorno, ai satelliti in orbita attorno al nostro pianeta, fino addirittura a quei robot in avanscoperta su Marte a cui diamo nomi scelti da simpatici sondaggi.

Rifiuti elettronici, l'Occidente vuol mangiare sulla pelle dei paesi poveri - Rich and Poor Nations Can Link up to Recycle E waste - Gay.it

Negli ultimi mesi stiamo assistendo a una crescita esponenziale dei prezzi delle materie prime, in ogni settore. In particolare, a subire l’aumento sono le terre rare e i minerali per le componenti elettroniche dei nostri dispositivi. I motivi sono molteplici, dalla ripresa post-pandemica delle imprese con i magazzini senza scorte e le materie prime che sono diventate un investimento interessante, essendo prezzate in dollari, moneta debole in questo momento. Insomma, la ripresa della produzione è iniziata e la catena, dalla miniera alla protesi digitale, non può aspettare.

Come suo solito la Cina ha raggiunto il traguardo prima degli altri. La Potenza, con quattro mesi di anticipo, ha richiesto e ottenuto buona parte dei rifornimenti di materie prime, quando il loro prezzo era ancora basso. In più questa Nazione possiede e raffina il 90% delle terre rare su scala globale; ciò ha permesso alla Cina di controllare il mercato e decidere i prezzi delle componenti elettroniche.

Rifiuti elettronici, l'Occidente vuol mangiare sulla pelle dei paesi poveri - AFRICA SI 74494574 - Gay.it
Miniera di cobalto in Congo

Con la crisi delle materie prime, la transizione ecologica e digitale è in stallo. Mancano il litio, il cobalto e numerosi materiali per la produzione dei dispositivi elettronici. Anche l’inarrestabile Apple ha dovuto annunciare un calo di produzione, equivalente a 10 milioni in meno dei suoi nuovi iPhone 13 sul mercato entro fine anno. Proprio il cobalto è il minerale chiave per il funzionamento degli smartphone e seguendo la buona vecchia tradizione occidentale, è estratto quasi esclusivamente dalle miniere del Congo, sfruttando la forza lavoro (dicesi schiavitù) delle persone del luogo. Secondo una stima dell’Unicef risalente al 2014, erano 40mila i minorenni, soprattutto in età preadolescenziale, a lavorare nelle miniere di cobalto in Congo. Oggi possiamo immaginare il numero aumentato a dismisura essendo più che triplicata la richiesta del minerale. Sicomines, consorzio delle società statali cinesi, nel 2008 ha stipulato un accordo di 84 miliardi di dollari con il Congo per l’estrazione di rame e cobalto fino al 2033. In cambio sono stati investiti 6 miliardi per le infrastrutture e 3 per il settore minerario.

Il solito scontro tra l’Occidente ricco e digitalizzato con tutte le sue urgenze da bimbetto capriccioso e i paesi poveri, anzi poverissimi, anzi difficilmente classificabili su una scala di povertà. L’eterno ritorno, ma quale ritorno, l’eterno e mai interrotto sfruttamento. Cambiano i mezzi, cambiano le necessità ma il dio denaro chiama. La superiorità in termini di civiltà (civiltà, così dicono, ne sono convinti) impone un vero e proprio assassinio. Intere parti del mondo deturpate, annientate, distrutte pur del sopracitato e convulso zapping social. Certo, ridurre tutto agli smartphone è una pura semplificazione. Ma è anche vero che questa protesi, la contemporanea clava, ce la trasciniamo dietro in ogni momento della giornata. Il centro nevralgico dei sensi di colpa, sempre nelle nostre mani – ma quali sensi di colpa? fammi postare la foto del tramonto di ieri.

Rifiuti elettronici, l'Occidente vuol mangiare sulla pelle dei paesi poveri - project 17 picture - Gay.it

Sulle spalle dell’Europa pesa anche lo smaltimento dei rifiuti elettronici (e-waste). Nel 2019, in tutto il mondo sono stati prodotti 53,6 milioni di tonnellate, con un aumento del 21% rispetto i cinque anni precedenti. Solo il 17,5% è stato riciclato. In Occidente mancano gli stabilimenti e spesso le tecnologie per smaltire i rifiuti elettronici. La quasi totalità viene esportata in Africa e Asia, soprattutto in India. In questi paesi sono presenti delle enormi discariche a cielo aperto contenenti tonnellate e tonnellate di pc, smartphone, lavatrici, frigoriferi, tastiere, cavi, caricabatterie e tablet.

Rifiuti elettronici, l'Occidente vuol mangiare sulla pelle dei paesi poveri - 1052x701 cmsv2 9ad2580f bd11 5722 a5af 4e767e3c4a5d 4056806 - Gay.it
Discarica a cielo aperto in Ghana

Nei paesi interessati da questo disastro ambientale, principalmente Ghana e India, si è attivata una rete di associazioni e volontariato per la raccolta e il riuso dei dispositivi. Spesso dall’Occidente arrivano rifiuti elettronici con piccoli difetti, ma ancora funzionanti. Le organizzazioni no-profit recuperano questi apparecchi per restituirli alla popolazione locale o alle scuole. Inutile dire quanto il lavoro delle associazioni riguardi solo una minima parte dei rifiuti. La quasi totalità finisce nelle mani del mercato nero che recupera e rivende i pezzi. Il tutto si svolge sotto il lascia passare dei governi locali e del tanto green Occidente.

Tra conferenze a cadenza settimanale, G20, bla bla bla, giovani attivisti-immagine, si consuma uno dei più grandi disastri ambientali. La matrice è sempre la stessa. Avanti Africa! Forza Asia! Qui dobbiamo fatturare. Dobbiamo aggiornare il feed, dobbiamo consumare. L’Occidente deve diventare eco, non lamentarti, va’ in miniera!

Gay.it è anche su Whatsapp. Clicca qui per unirti alla community ed essere sempre aggiornato.

© Riproduzione riservata.

Partecipa alla
discussione

Per inviare un commento devi essere registrato.

Trending

Daniel Radcliffe e la transfobia di J.K. Rowling: "Mi intristisce, sosterrò sempre le persone LGBTQ" - Daniel Radcliffe e Rowling - Gay.it

Daniel Radcliffe e la transfobia di J.K. Rowling: “Mi intristisce, sosterrò sempre le persone LGBTQ”

Culture - Redazione 2.5.24
nava mau baby reindeer

Nava Mau: chi è l’attrice trans* di Baby Reindeer che interpreta il ruolo di Teri

News - Gio Arcuri 26.4.24
Tiziano Ferro nel 2001

Ferro e Maionchi, vi racconto di quando mi vidi obbligato a censurare il coming out di Tiziano

Musica - Giuliano Federico 2.5.24
5 libri antifascisti

5 libri italiani per liberarci dai vecchi e nuovi fascismi

Culture - Federico Colombo 3.5.24
Lucio Dalla Gianno Morandi

Gianni Morandi “Lucio Dalla era innamorato di me? Non la metterei così”

Musica - Mandalina Di Biase 1.5.24
Darren Criss: "Indipendentemente dal fatto che sia etero, sono culturalmente queer da tutta la vita" - Darren Criss - Gay.it

Darren Criss: “Indipendentemente dal fatto che sia etero, sono culturalmente queer da tutta la vita”

News - Redazione 2.5.24

Continua a leggere

studio-persone-transgender-gender-non-conforming

Le terapie di affermazione di genere migliorano la qualità della vita del 98% delle persone transgender e gender non conforming

Corpi - Francesca Di Feo 27.2.24
africa lgbt

Storia di un mondo al contrario, così i diritti LGBTIQ+ spaccano il mondo

News - Giuliano Federico 6.12.23
gesù natale impatto ambientale

Natale: caro Gesù Bambino, la celebrazione della tua venuta è un disastro per il pianeta

News - Giuliano Federico 15.12.23
A un ragazzo trans è stato vietato di interpretare il protagonista maschile in "Oklahoma!" - A un ragazzo trans e stato vietato di interpretare il protagonista maschile in 22Oklahoma22 - Gay.it

A un ragazzo trans è stato vietato di interpretare il protagonista maschile in “Oklahoma!”

Culture - Redazione 9.11.23
Jill Biden in difesa dei diritti LGBTQIA+. "I repubblicani vogliono che abbiate paura, non glielo permetteremo" (VIDEO) - Jill Biden - Gay.it

Jill Biden in difesa dei diritti LGBTQIA+. “I repubblicani vogliono che abbiate paura, non glielo permetteremo” (VIDEO)

News - Federico Boni 25.3.24
nigeria-kito-app-dating

Nigeria, l’orrenda pratica del “kito”: bande omofobe attirano uomini gay sulle app di dating per “punirli” e ricattarli

News - Francesca Di Feo 3.5.24
terapie di conversione terapie riparative

Negli USA oltre 1.300 “terapisti della conversione” torturano ancora le persone LGBT+, nonostante i divieti

News - Federico Boni 15.12.23
Intelligenza artificiale e comunit lgbtiqa

Intelligenza artificiale e impatto su comunità LGBTQIA+ e gruppi marginalizzati

Culture - Francesca Di Feo 22.12.23