Siamo a Guseletovo, ridente località rurale nella regione dell’Altaj. Con i suoi 911 abitanti, sta pian piano diventando una delle mete turistiche più gettonate per la balneazione in Russia, grazie alle proprietà benefiche delle sue acque salate e dei fanghi curativi, da attribuire ai laghi Guselet, che presentano proprietà organolettiche uniche.
Se il panorama non è decisamente dei più affascinanti, Guseletovo risulta però uno di quei luoghi in cui andare in vacanza fa letteralmente bene alla salute: i laghi della regione dell’Altaj si distinguono per vari gradi di mineralizzazione, sono spesso salati e contengono composti chimici benefici per la salute.
Oltre alle acque salate e ai fanghi curativi dei laghi Guselet, la regione dell’Altaj è famosa anche per le sue tradizioni termali. Gli antichi rituali di balneazione e le pratiche di guarigione termale sono tramandate da generazioni, andando a creare un’affascinante cultura legata al benessere e alla cura del corpo.
Ma, come avrete probabilmente già intuito, questa non è una guida turistica. Quelle le potrete trovare qui.
Se non bastasse la già non esaltante reputazione sull’ospitalità russa di cui molti turisti raccontano, a cementare l’aria che tira da queste parti ci pensano i promotori turistici di Guseletovo, che negli scorsi giorni hanno condiviso un accorato appello pubblico ai turisti stranieri.
“Attenzione! Per i cittadini EU, UK e USA il prezzo è raddoppiato e non saranno disponibili giubbotti di salvataggio. Per la comunità LGBTQIA+ e – allo stesso livello – i cittadini dei Balcani, andate a farvi fott*re e siete liberissimi di nuotare oltre le boe, in acque pericolose”.
C’è da dire che – almeno secondo fonti ex locali – la situazione è sempre stata questa. Fregare i turisti non è una peculiarità nostrana, lo fanno un po’ da tutte le parti, ma nessuno l’aveva mai messo nero su bianco con cotanto coraggio e spirito patriottico.
Sì, insomma, il messaggio è chiaro: peste a chi viene da fuori, e peste anche alla comunità LGBTQIA+ perché l’occasione va creata. A meno che non si tratti di un’ingegnosa tattica di neuromarketing che fa leva sulla psicologia inversa.
Tuttavia, può consolarci il fatto che il 99,9% delle persone che stanno leggendo questo articolo probabilmente non sapevano neanche dell’esistenza di Guseletovo, e possiamo auspicarci che in pochi saranno costretti a ripianificare le proprie vacanze estive dopo questa notizia.
Se così fosse, però, qui troverete un centinaio di alternative più accoglienti – ed esteticamente più piacevoli – di un fangaio russo sperduto e popolato da omofobi.
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