Produttore più potente di Hollywood, Ryan Murphy è stato celebrato nella notte ai Golden Globe 2023 (qui i vincitori) con il Carol Burnett Award alla carriera, per i suoi straordinari contributi a tv e cinema. Il padre di Glee, da sempre gay dichiarato, felicemente sposato e padre di due bimbi, ha emozionato l’intera sala con il suo splendido discorso di ringraziamento, in cui ha voluto onorare gli attori dichiaratamente LGBTQI+ che negli ultimi anni hanno sfidato Hollywood e l’omotransfobia che ha sempre contraddistinto gli studios.
Murphy ha ricevuto il premio da Billy Porter, da lui fatto esplodere anche in tv grazie a Pose. Porter, nel presentarlo, lo ha definito “prolifico, visionario, pioniere, un campione della verità, maniaco del lavoro, alleato, mentore, amico. Non ci sono abbastanza parole in lingua inglese per descrivere cosa tu possa significare per me“. Porter ha voluto ringraziare Ryan per aver dato vita a Pose, che prima di ottenere il via libera aveva ricevuto 162 rifiuti, come rivelato in passato dal suo creatore Steven Canals. “Per fortuna, il 163esimo incontro con Ryan si è rivelato quello decisivo, perché la nostra comunità aveva bisogno di vedere finalmente le nostre storie, le nostre vite, le nostre anime onorate, convalidate, viste“.
Subito dopo essere salito sul palco, Murphy ha invece voluto celebrare Michaela Jaé Rodriguez, che ha vinto un Golden Globe per il suo ruolo in Pose nel 2022, quando la cerimonia non è andata in onda. Murphy ha chiesto a Rodriguez di alzarsi in piedi e poi ha esortato il pubblico in sala a concederle quella “standing ovation che meritava, per aver fatto la storia”, in quanto prima attrice transgender di sempre a vincere un Golden Globe.
Ryan ha poi continuato ad elogiare alcuni dei leggendari attori queer con cui ha lavorato, definendoli “i miei eroi”. Murphy ha iniziato con Porter, definendolo “uno degli attori più iconici della sua generazione”, sottolineando come abbia “cambiato le nostre percezioni, cambiando la moda“.
Successivamente, ha celebrato Niecy Nash-Betts.
“Nata a Los Angeles, madre di 3 figli, le è stato detto solo un paio di anni fa, quando voleva sposare l’amore della sua vita, Jessica, che non poteva, non doveva farlo. Avrebbe potuto non lavorare mai più. La sua comunità e la sua industria avrebbero potuto abbandonarla”. “Niecy Nash ha scelto l’amore e non la paura, e stasera è candidata ai Golden Globe. Niecy Nash-Betts ha vissuto l’anno più importante della sua intera carriera con Dahmer e Rookie: Feds. Niecy, ti amo”.
Murphy ha poi rivolto la sua attenzione a Matt Bomer, che ha vinto un Golden Globe per il film The Normal Heart, diretto proprio da Ryan. “Ha sfidato le ridicole regole in vigore da quasi un secolo. Ha interpretat star d’azione e il protagonista romantico, ed è stato in acclamati progetti drammatici lungo la sua strada”.
Infine, Murphy si è rivolto a Jeremy Pope, quest’anno nominato per il suo ruolo in The Inspection e da Ryan voluto per le serie Pose e Hollywood, definendolo “il futuro“.
Murphy ha continuato a ringraziare attori, produttori e registi con cui ha lavorato, confessando di aver realizzato tutti i suoi spettacoli perché quando era piccolo non aveva mai visto niente o nessuno come lui in TV, attaccando la contestatissima legge Don’t Say Gay della Florida.
“Quando ero giovane, di fronte alla tv, non ho mai visto una persona come me venir premiata o anche solo un personaggio come me in una serie. È difficile essere un giovane LGBTQ in America. A dire il vero in tutto il mondo, oggi come ieri. E ho una parola per te: Florida”. “Spesso ti viene detto che non diventerai mai niente e che devi nascondere la tua luce per sopravvivere. Ma per quei ragazzi che stasera ci stanno guardando, offro MJ, e Billy, e Niecy, e Matt, e Jeremy come esempi di possibilità. C’è una via da seguire, usali come stelle del nord”.
Fino ad oggi Murphy era stato nominato per cinque Golden Globe come produttore, tutti nella categoria Miglior miniserie o film per la televisione, vincendo per The People vs. O.J. Simpson: American Crime Story, nel 2017.
Tra i tantissimi attori che hanno vinto un Golden Globe grazie a suoi progetti si ricordano Sarah Paulson per The People v. O.J. Simpson, Michaela Jaé Rodriguez per Pose, Darren Criss per L’assassinio di Gianni Versace, Matt Bomer per The Normal Heart, Chris Colfer e Jane Lynch per Glee, Lady Gaga e Jessica Lange per American Horror Story, e nella notte Evan Peters per Dahmer.
Foto cover: IG Golden Globes
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