Questa notte Jeremy Pope potrebbe vincere il suo primo Golden Globe grazie a The Inspection, film ancora inedito in Italia in cui l’attore visto in Hollywood di Ryan Murphy interpreta un giovane gay nei Marines tra nonnismo e omofobia. Intervistato da Variety, il lanciatissimo Pope ha affrontato il tema omofobia nell’industria cinematografica, da attore gay dichiarato.
Prima di ottenere il ruolo di protagonista nell’acclamato The Inspection, Pope ha rivelato di aver perso un altro ruolo importante solo e soltanto perché omosessuale.
“La versione breve è questa: mi era stata data l’opportunità di prendere parte ad un film di uno studios. E anche se non amavo la sceneggiatura, significava qualcosa. Era una di quelle cose che mi avrebbe portato all’interno di determinate conversazioni, di fronte a registi e persone delle major. Come tutti sanno, questi sono soldi. Ma ho avuto un’interessante conversazione con il regista in cui sostanzialmente mi disse che non avevo la capacità di entrare in contatto con un personaggio femminile perché ero gay”. “In quel momento, stavo pensando a come difendermi. Ma alla fine della fiera, tutto questo ha detto molto di più su dove si trovasse lui e del suo viaggio nella vita rispetto a chi sia io o a cosa possa portare in un progetto”.
Jeremy ha spiegato a Variety che in un settore come questo dovresti sempre assicurarti di essere onesto e aperto, nell’abbracciare determinati ruoli. Anche perché proprio mentre quel regista lo scartava solo perché omosessuale, è arrivato The Inspection. “Il telefono ha squillato, era la A24”. “È stato come se dovessi essere messo alla prova per conoscere davvero il mio valore e affermare me stesso”. “Questo è esattamente dove dovrei essere. Quindi dovevo solo affrontarlo e capire il mio valore e la mia esistenza e come voglio presentarmi in questo business e cosa sono disposto a tollerare e a non tollerare”.
Pope non ha rivelato quale film fosse, nè il regista che l’ha scaricato all’ultimo momento, ma l’attore ha precisato che avrebbe dovuto iniziare le riprese appena tre giorni prima del suo abbandono forzato.
Prima della nomination ai Golden Globe per The Inspection, Jeremy è diventato la sesta persona nella storia ad essere nominato nello stesso anno per i Tony Awards sia come miglior attore in una commedia che come miglior attore protagonista in un musical (Choir Boy e Ain’t Too Proud, rispettivamente). Ha poi conquistato il ruolo principale nella serie Netflix Hollywood, per la quale ha ottenuto una nomination agli Emmy, facendosi inoltre vedere al cinema in “Quella notte a Miami…” e far suo un personaggio nella 3a e ultima stagione di Pose. Nel 2020 è stato candidato anche ai Grammy. L’attore sarà presto Jean-Michel Basquiat in The Collaboration di Kwame Kwei-Armah, che porterà al cinema la storica collaborazione/amicizia tra il pittore e Andy Warhol, interpretato per l’occasione da Paul Bettany, per poi girare Scandalous! di Janet Mock, in cui indosserà gli abiti di Sammy Davis Jr., che diede scandalo ad Hollywood per la storia d’amore con Kim Novak.
Acclamato dalla critica e in Italia ancora privo di distribuzione, The Inspection, scritto e diretto dall’esordiente Elegance Bratton che è stata ispirata da fatti a lei realmente accaduti, ha strappato anche 3 candidature ai Film Independent Spirit Awards e 3 ai Gotham Awards, finendo nella Top10 dei migliori film indipententi dell’anno del National Board of Review.
Protagonista un giovane gay cacciato di casa e ripudiato dalla propria famiglia che si arruola nei Marines, pur di ottenere l’approvazione dell’esigente madre, interpretata da Gabrielle Union. Ellis non riesce “a mascherare” il proprio orientamento sessuale, diventando così vittima di nonnismo e omofobia da parte dell’istruttore Leland Laws e della recluta Laurence Harvey. Nel cast anche Raúl Castillo di Looking, oltre a McCaul Lombardi, Aaron Dominguez e Bokeem Woodbine. Effie T. Brown, produttrice di Dear White People, produrrà il tutto con la A24 Films.
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