Si era rivolto ripetutamente alla Gay HelpLine, Simone, il ragazzo romano di 21 anni lanciatosi dall’edificio dell’ex Pantanella perché non sopportava più la persecuzione omofoba di cui era oggetto. Come riporta il Messaggero, non sempre aveva usato il suo nome per parlare al telefono con i volontari del servizio d’ascolto romano. Ma loro, gli operatori, lo ricordano e ricordano anche la sua storia, la disperazione perché “al tirocinio mi insultano perché gay”. Ma non era solo al tirocinio di scienze infermieristiche che Simone faceva i conti con l’intolleranza e l’odio. Aveva cominciato presto, fin dalla scuola, come ricorda Marco, amico del giovane studente fin dai tempi delle medie e delle elementari.
“Simone veniva preso in giro, me lo ricordo bene, agli anni delle elementari e delle medie – racconta il ragazzo -. Spesso intervenivo in sua difesa, perché non sopportavo quelle prese in giro”.
Riporta ancora il Messaggero che i volontari della Gay Help Line avevano stilato un riassunto dei contenuti delle telefonate di Simone e che hanno raccontato che il giovane aveva detto loro di essere stato isolato all’università. Gli operatori, nel corso delle telefonate, lo avevano invitato a partecipare ad un incontro di giovani che si sarebbe tenuto al Gay Center il 25 ottobre. Simone, però, sceglierà di non andare a quell’incontro e la sera dopo si lascerà cadere nel vuoto.