Una scuola privata a Ham Lake, in Minnesota, è divenuta il centro di un’ampia discussione a livello nazionale negli Stati Uniti attorno all’integrazione di materiale letterario con contenuti LGBTQIA+ in un programma didattico anti-discriminatorio rivolto agli studenti delle scuole elementari.
Alla Da Vinci Academy, che conta un totale di circa 1000 studenti, quasi 200 bambini sono stati trattenuti a casa dai loro genitori in un atto definito “sciopero di presenza“, protrattosi per la durata di quattro giorni.
La Direttrice Esecutiva dell’istituto, Holly Fischer, ha fatto sapere che tale manifestazione è stata messa in atto proprio a causa dell’introduzione di libri aventi tematiche LGBTQIA+ nel curriculum scolastico mirato a contrastare i pregiudizi, in un piano didattico elaborato da AmazeWorks, organizzazione no-profit locale.
Dei 120 libri previsti, 24 presentano personaggi LGBTQIA+.
“Nello Stato del Minnesota esiste effettivamente una legislazione che consente ai genitori di escludere i propri figli dall’utilizzo di determinati materiali didattici”, spiega Fischer.
Inoltre, l’istituto sta attualmente lavorando alla creazione di un curriculum sostitutivo, destinato agli studenti che, per decisione dei loro genitori, hanno optato per non partecipare al programma didattico che include contenuti LGBTQIA+.
Eppure, neanche questo è riuscito a fermare lo sciopero: diverse famiglie di fede musulmana si sono espresse in modo contrario all’integrazione di questi libri nel curriculum, argomentando che tale scelta infranga in generale i diritti genitoriali e vada in conflitto con le credenze religiose.
“Insegniamo ai nostri figli a rispettare fondamentalmente gli altri – spiega a LGBTQ Nation uno dei genitori coinvolti nella vicenda – Tuttavia, quando si affronta il tema LGBT, crediamo fermamente che dobbiamo essere noi ad affrontarlo e ad insegnarlo ai nostri figli in base alle nostre convinzioni.
Questa è una convinzione fondamentale per noi e sulla quale non abbiamo alcun margine di manovra. Ci opponiamo fermamente all’utilizzo in classe di questo curriculum LGBT”.
Al contrario, vari docenti e membri dell’amministrazione scolastica affermano che l’uso di materiali inclusivi è fondamentale per incentivare l’empatia e contrastare fenomeni di bullismo all’interno del contesto scolastico.
A sostegno di questa posizione, Hannah Dalske, docente dell’istituto, ha portato all’attenzione il tragico caso di un giovane che ha perso la vita a causa del bullismo omobitransfobico in una scuola intollerante alla diversità.
“Un curriculum inclusivo a scuola è parte della soluzione – una soluzione di cui abbiamo tutti disperatamente bisogno”.
Un incontro è previsto tra la scuola e il Consiglio sulle relazioni americano-islamiche (CAIR), che rappresenta i genitori coinvolti.
Negli Stati Uniti della caccia alle streghe, dove anche un libro “innocente” la cui autrice ha però “Gay” per cognome viene bandito dalle biblioteche pubbliche, è evidente che ci sia un problema con la comunità LGBTQIA+ a tutti i livelli.
In Texas, ricordiamo ad esempio il caso dell’insegnante licenziata per aver fatto leggere ai suoi studenti “passaggi lesbici” dal Diario di Anna Frank.
A poco più di un anno dalle elezioni americane, questa visione oscurantista si rifletterà ancora una volta alla presidenza?
cover: Foto di Ifrah Akhter su Unsplash
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L'omofobia non è una libertà di religione e i trans, la transessualità o transessualismo non sono un perno intellettuale su cui far leva per danneggiare altri.
Ahahahahaaaa.....Ma come, non fate le manifestazioni pro Hamas, e pro ISLAM?