24 ore ancora e il nuovo attesissimo adattamento di The Boys in the Band, celebre pièce di Mart Crowley del 1968 già portata al cinema da William Friedkin nel 1970 con il titolo “Festa per il compleanno del caro amico Harold“, arriverà finalmente su Netflix. Prodotto da Ryan Murphy e diretto da Joe Mantello, questo nuovo The Boys in the Band, interpretato da Zachary Quinto, Matt Bomer, Andrew Rannells, Charlie Carver, Robin de Jesus, Brian Hutchison, Michael Benjamin Washington e Tuc Watkins, è stato ben accolto dalla critica cinematografica.
La pellicola ha infatti strappato l’86% di recensioni positive su Rotten Tomatoes. Per Ryan Lattanzio di indieWire, il risultato è soddisfacente, “un revival sofisticato e acido, un gioioso “Chi ha paura di Virginia Woolf?” che supera la sfida dell’adattamento teatrale sullo schermo, e in particolare il confinamento totale in un unico spazio”.
Owen Gleiberman di Variety si è voluto soffermare sulle performance di Quinto e Parsons: “Ciò che tiene insieme il film è la passione tormentata che Jim Parsons porta con sè”. Charles McNulty del Los Angeles Times ha invece evidenziato la scrittura dei personaggi: “Mantello onora i legami stretti con la comunità LGBT, che hanno trasformato personaggi così diversi in una famiglia”. Pete Hammond del Deadline Hollywood Daily ha definito il film “brillante“, applaudendo lo script di Mantello, definito “graffiante” e fedele all’originale testo di Mart Crowley.
“Nonostante i suoi difetti”, ha scritto David Rooney dell’Hollywood Reporter, “questo film così coinvolgente fornisce una finestra vitale per i giovani spettatori queer sulla difficile vita di chi li ha preceduti”.
“È martellante, scenografico e campy“, ha sottolineato Peter Bradshaw del Guardian, “ma The Boys in the Band risulta avere un’intensità da telenovela ferocemente guardabile“. Ovviamente c’è anche chi non ha apprezzato l’adattamento, come Alonso Duralde di The Wrap che parla di uno “karaoke di cera”
La storia di The Boys in the Band è ambientata in un appartamento su due piani all’altezza della 50th di New York, dove un gruppo di amici omosessuali hanno organizzato una festa di compleanno per Harold, che compie 32 anni. Tutto ha inizio con l’arrivo a casa di Michael, il padrone di casa, di Donald e via via degli altri invitati, Larry, Hank, Bernard e Emory. A sorpresa, però, si presenta anche Alan, un vecchio amico dei tempi del college di Michael, a New York per lavoro, che dice di aver disperata necessità di parlare con lui. Alan rimane coinvolto, suo malgrado, in un crescendo di bevute, screzi, battute pesanti che culminano con l’arrivo di un giovane midnight cowboy – una marchetta assoldata come regalo di compleanno – e infine di Harold, il festeggiato. Ed è proprio quando l’atmosfera si è fatta elettrica che Michael costringe tutti i convenuti a partecipare a un gioco che si rivela brutale per molti di coloro che vi prendono parte. Ma non sarà lui ad essere il vincitore della serata.
Pochi mesi fa The Boys in the Band è arrivato finalmente anche nei teatri d’Italia grazie a Costantino della Gherardesca e Giorgio Bozzo. Lo spettacolo sarà per la prima volta a Roma, alla Sala Umberto, dal 23 marzo al 4 aprile 2021.
© Riproduzione Riservata