Nelle Olimpiadi con più atleti dichiaratamente LGBT di sempre (168), anche Grindr ha vinto la sua medaglia. All’interno del villaggio olimpico, in cui risiedono 5862 atleti uomini e 5362 atlete donne, Grindr va infatti per la maggiore, per quanto ‘ufficialmente’ siano meno di una cinquantina gli atleti gay e bisessuali.
A denunciare il tutto gli utenti di altri social, ovvero TikTok e Twitter, che hanno pubblicato video delle schermate di Grindr in arrivo proprio dal villaggio olimpico, scovate tramite geolocalizzazione. Insider riferisce che almeno quattro atleti non dichiarati sono stati completamente identificati. Di fatto, outing selvaggio. Uno di questi proviene da un Paese altamente omofobo.
La pubblicazione di informazioni sugli atleti solleva importanti problemi di privacy, poiché un certo numero di questi non ha fatto coming out pubblicamente, senza dimenticare quegli atleti che provengono da nazioni in cui l’omosessualità è criminalizzata o altamente stigmatizzata. Yemen, Iran e Arabia Saudita hanno leggi che prescrivono dure punizioni, inclusa la morte, a chiunque sia condannato per attività omosessuale.
Sia Grindr che Twitter hanno duramente criticato quanto accaduto.
“Queste persone violano i Termini e le condizioni di servizio di Grindr che vietano loro di visualizzare, pubblicare o distribuire in altro modo qualsiasi contenuto o informazione che faccia parte dei servizi di Grindr“, ha dichiarato un portavoce di Grindr. “Per rispetto della privacy dei nostri utenti e per rispetto degli impegni contrattuali assunti da questi individui, Grindr chiede a questi individui di rimuovere i loro post sui social media che includono immagini dalla piattaforma Grindr“.
Twitter si è accodato, sottolineando come i post “hanno violato le Regole di Twitter contro la condotta odiosa e dovranno essere rimossi prima che ai proprietari dell’account sia negato l’accesso a Twitter“.
Questi gli atleti dichiaratamente LGBT saliti sul podio di Tokyo 2020.
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