È un esperimento cinematografico non da poco quello che Jake Graf ha realizzato per la Trans* Awareness Week. Tom’s Story, il primo di tre cortometraggi, segue un giovane ragazzo transessuale durante il suo primo giorno di lavoro, dal risveglio a mentre si prepara fino alle ore in ufficio. Sviluppato in collaborazione con Verizon e Gendered Intelligence, organizzazione per i diritti trans* nel Regno Unito, il corto è stato ideato da Xavier White e prodotto dagli studi Yahoo!.
Tom’s Story è stato realizzato interamente con l’Intelligenza Artificiale: ci sono in tutto otto finali diversi e il programma attraverso cui viene caricato il film è capace di leggere le emozioni di chi guarda, cambiando la storia, gli scenari e gli eventi in base alle loro reazioni.
«Tom’s Story ha una narrativa ramificata che utilizza l’innovativa intelligenza artificiale e i concetti alla base di tecnologie come il computer EDGE e il 5G per raccontare otto diverse versioni del primo giorno in ufficio di Tom a seconda di come, da spettatori, si reagisce»
La trovata spiegata da Xavier White è sicuramente molto originale per far immedesimare gli spettatori nella vita di una persona trans*, di cosa significhi affrontare ogni giorno i dubbi, le difficoltà e le discriminazioni nella società. Nel film, Tom è interpretato da Kai, un giovane attore trans*, mentre il regista, Jake Graf, è un nome conosciuto ai tabloid inglesi.
[tweet id=”1460676151374979076″ /]
Jake e sua moglie Hanna Graf, infatti, hanno fatto la storia per essere i primi genitori trans* del Paese. La coppia ha annunciato la nascita della figlia nell’aprile 2020, dopo aver spiegato alla stampa di essere ricorsi a un surrogato per Jake, che aveva fatto congelare gli ovuli prima della sua operazione di transizione. Jake e Hanna, che prima di dedicarsi alla famiglia e a un piccolo lavoro in finanza era l’ufficiale trans* con il grado più alto nell’esercito britannico, hanno recentemente condiviso le loro esperienze con l’accettazione di sé stessi e la transizione, ammettendo come non pochi dubbi erano sorti, soprattutto per la 32-enne, sugli istinti materni. I due, però, sembrano cavarsela e stanno usando il loro vissuto per aiutare gli altri.
Jake ha quindi subito accettato quando è arrivata la proposta per Tom’s Story, che affronta tematiche comuni non solo alle persone trans*, ma anche a tante altre persone LGBTQ+. Ad esempio, la difficile scelta se fare coming out con i colleghi a lavoro, l’importanza degli alleati e il desiderio – quello sì universale – di sentirsi accettati.
«Come uomo transessuale, è sempre stato importante per me raccontare le nostre storie autenticamente e onestamente, ma devo ammettere che non avevo mai considerato l’uso di una tecnologia così innovativa mentre raccontavo quelle storie, né le vaste possibilità che avrebbe aperto»
Queste le parole di Graf, che ha aggiunto: «Il fascino aggiunto del film è che lo spettatore è in grado di cambiare la narrazione con le sue reazioni emotive ai film, ed esplorare i diversi esiti che il nostro eroe sperimenta come risultato del suo ambiente». Tre cortometraggi evento che segnano un precedente e davvero potrebbero aprire la strada ad altri esperimenti come questo. D’altronde, in molti altri casi, e in molte altre realtà, c’è sempre più bisogno di mettersi nei panni dell’altro. Che questa volta l’Intelligenza Artificiale possa farci trovare quell’empatia di cui abbiamo bisogno?
Gay.it è anche su Whatsapp. Clicca qui per unirti alla community ed essere sempre aggiornato.