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Trans africane si fingevano brasiliane per paura di violenze

Quattro trans provenienti da Egitto, Tunisia e Marocco, coinvolte in un’inchiesta sullo spaccio di droga a Milano, si fingevano brasiliane per paura delle ritorsioni dei propri connazionali musulmani.

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Nell’ambito di un’operazione antidroga effettuata dai carabinieri di Monza e denominata "Berbero" è emerso un fenomeno finora sconosciuto. Il traffico era gestito da nordafricani e l’indagine è nata subito dopo l’arresto, avvenuto sei mesi fa, di una transessuale egiziana colta in flagranza mentre spacciava droga ad altre trans che si prostituivano nell’hinterland milanese. Lo spaccio avveniva soprattutto all’esterno dei locali più frequentati. Insieme alla prima trans arrestata, ne sono poi state scoperte altre tre, anch’esse responsabili di spaccio che, come la prima, si rifornivano da altri tre nordafricani che sono adesso accusati di traffico internazionale.

Interrogando le quattro trans, i carabinieri shanno appreso lal oro storia. Tutte avevano deciso di farsi passare per brasiliane perché, da nordafricane e musulmane, temevano ripercussioni da parte di connazionali. Quando non si prostituivano, invece, si mostravano come uomini e non mentivano più sulle loro origini.
In tutti i paesi dai cui provengono le trans (Egitto, Tunisia e Marocco) oltre a non esserci molta consapevolezza della differenza tra omosessuali e trans, c’è una fortissima discriminazione e si rischiano pene detentive molto pesanti. Non a caso, una delle tre trans ha già chiesto asilo politico per discriminazione sessuale, cosa che, con molta probabilità, faranno anche le altre tre.

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