La settimana scorsa Taisa, ragazza transgender brasiliana, è stata brutalmente picchiata a Santa Cruz, zona ovest di Rio de Janeiro, da un branco di transfobici che l’hanno accerchiata: la ragazza era per strada con la sorella, quando gli uomini sono scesi da un furgone e hanno iniziato ad insultarla.
“Ho iniziato il mio percorso di transizione 6 anni fa e non ho mai subito nessun attacco di questo tipo. È stata la prima volta: credo che i ragazzi fossero già lì per farmi del male, altrimenti come mai uno di loro aveva un coltello? Come mai sono spuntati fuori da un furgone già incattiviti? Era qualcosa che volevano, volevano derubarmi e uccidermi“, ha dichiarato la ragazza a Bom Dia Rio.
La polizia ha identificato e arrestato in questi giorni i criminali: è stato confermato il movente transfobico. I tre si sono dichiarati pentiti e in un primo momento hanno addirittura sostenuto la legittima difesa. “Non può ovviamente trattarsi di difesa, visto che erano in sproporzione, tre contro uno, e che la donna era per terra svenuta“, ha dichiarato il capo distrettuale Daniel Mayr. Dopo le prime dichiarazioni i tre hanno ammesso che non si è trattato di difesa e che uno di loro ha aizzato gli altri due, in preda ad un raptus. I tre hanno confermato di aver picchiato Taisa anche mentre era ormai svenuta; è stato anche accertato che la sorella si è difesa con un coltello rubato a uno dei tre, ferendo il mandante dell’assalto allo stomaco in modo leggero.
Uno dei dati più agghiaccianti della vicenda è che un video dell’assalto è stato pubblicato e diventato virale sui social (lo vedete in alto), ma nessuno dei passanti ha aiutato le ragazze a difendersi: “Ho pensato che qualcuno prima o poi ci avrebbe soccorso, e invece nulla. Addirittura alcuni erano seduti e guardavano la scena. Sono sconvolta”, ha dichiarato la sorella di Taisa.
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