Lo scorso anno, con la prima stagione di “Tu non sai chi sono io“ , era stata raccontata la storia di Riccardo, 19enne rifiutato dalle zie perché gay e drag queen. Passato un anno la docu-serie di Alessandro Sortino torna ora su Railay con una 2a stagione tutta centrata su storie di giovani, di genitori e figli, per presentare al mondo degli adulti quelle realtà che spesso si ignorano, abbattendo il muro del “non detto” che talvolta esiste nel rapporto con i familiari.
Il programma ideato da Alessandro Sortino con Arianna Ciampoli e scritto con Sabrina Bacalini, accende i riflettori sui ragazzi della Generazione Z, quelli nati dopo il 2001, nativi digitali e social addicted, rendendoli protagonisti di un racconto in prima persona. 10 nuove puntate sono già on line, 10 storie, 10 auto-racconti e rivelazioni fatte dai ragazzi stessi alle persone a cui sono più legati. Due di queste storie sono a tematica LGBTQ+.
Carlotta è una ventunenne di Torino che ha deciso di aprire il suo cuore alla mamma, con la quale da sempre ha un rapporto conflittuale. Carlotta non è mai stata la bambina perfetta che sua madre sognava, era un maschiaccio, praticava judo e quando ha scoperto di essere lesbica e l’ha dichiarato in famiglia, il suo rapporto con la mamma si è definitivamente incrinato.
“Ciao mamma, tu sei la mamma perfetta, sempre elegante mentre io sempre il solito maschiaccio. Non sono proprio come ti eri immaginata, ci sono tante cose che tu non sai di me“, confessa Carlotta. “Oggi il mio è un coming out del cuore“. “Mi sembra quasi sempre di averti deluso, perché ogni volta mi fai pesare questa cosa qui, di non essere come tu volevi“, insiste la 21enne, davanti ad una mamma che questa figlia se l’era sempre immaginata con i vestitini e i lunghi boccoli, “stron*a ma con i boccoli“.
Carlotta ha dovuto affrontare il giudizio degli altri dentro e fuori casa, e il senso di colpa per aver deluso sua madre le ha reso impossibile comunicare. Sui social però ha trovato una dimensione giusta in cui esprimersi e questo l’ha aiutata a trovare il coraggio per prendere una decisione molto importante che cambierà per sempre la sua vita…
C’è poi Ludovica, 16enne ragazza transgender che vive a Roma, dove sogna di lavorare nella moda. Nata in un corpo che non ha mai sentito suo, ha affrontato giovanissima un percorso di transizione di genere che l’ha portata finalmente a essere se stessa.
La strada per la rinascita di Ludovica non è stata facile: oltre alla lotta contro i pregiudizi del mondo esterno, anche in famiglia ha dovuto combattere, in particolare per farsi accettare da sua nonna, a cui oggi ha qualcosa da dire. Tra le lacrime e i sorrisi…
“Ciao nonna, oggi ti faccio vedere degli oggetti che mi fanno sempre pensare a te. Collane, anelli, il rossetto rosso. Eri la nonna stilista, che si curava, che si vestiva sempre bene. Eri il mio idolo. E io volevo essere come te“, confessa Ludovica. “Ma tu ai tempi non lo potevi sapere, perché non c’era Ludovica ma c’era Luca. Sono nata maschio e forse ai tempi di piacevo di più, ma ora sono Ludovica, dentro e fuori. Lo ero anche prima, ma non sapevo come esprimerlo. Non voglio più nascondermi da nessuno, da tempo ormai, e neanche da te“.
Storie in cui i giovani si aprono e confidano, per la prima volta, con madri, padri, nonni, maestri allo scopo di rivelarsi, togliendosi un peso a lungo sopportato. Al grido “Tu non sai chi sono io! E allora… eccomi!”.
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