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Negli USA la legge sulla sodomia viene ancora utilizzata per perseguitare le persone LGBTQ+

A quasi 20 anni dalla sua abrogazione per volere della Corte Suprema, scoppia il ‘caso John Doe’.

corte suprema
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Un uomo pubblicamente identificato come “John Doe” (nome usato solitamente nel gergo giuridico statunitense per indicare un uomo la cui reale identità è sconosciuta o va mantenuta tale, ndr) ha fatto causa alla Carolina del Sud perché costretto a registrarsi come “molestatore sessuale” dopo il suo arresto per sodomia nel 2001 per aver fatto sesso consensuale con un altro uomo.

Nel 2003 la Corte Suprema degli Stati Uniti ha dichiarato incostituzionali tutte le leggi sulla sodomia, ereditate dalle leggi coloniali nel XVII secolo, grazie al caso Lawrence v. Texas. Tuttavia, la Carolina del Sud, il Mississippi e l’Idaho obbligano ancora oggi chiunque sia stato condannato per sodomia prima del 2003 a registrarsi come molestatore sessuale, anche se trasferitosi in un altro di questi tre Stati. La causa di Doe, presentata lo scorso 22 dicembre, sottolinea come tutto ciò vìoli i suoi diritti costituzionali del quattordicesimo emendamento sul giusto processo e sulla pari protezione ai sensi della legge.

Doe ha rivelato come il doversi registrare come molestatore sessuale abbia danneggiato la sua vita. Il registro è infatti pubblico e richiede che una persona “riferisca all’ufficio dello sceriffo due volte all’anno e fornisca informazioni dettagliate sulla sua residenza, il suo stato lavorativo e ogni account online, oltre a fornire copie delle sue impronte digitali e del palmo della mano“.

Secondo la sua denuncia, almeno altre 18 persone sono state colpite da questa assurda legge. Doe vuole che il suo nome venga cancellato dal registro e che nessun altro debba più registrarsi come autore di reati sessuali per “sodomia”. A suo dire, la legge anti-sodomia della Carolina del Sud sarebbe inoltre così vaga che potrebbe applicarsi a tutti i rapporti sessuali orali e anali.

Nonostante la sentenza della Corte del 2003 che invalida le leggi sulla sodomia a livello nazionale, tali leggi sono ancora oggi presenti sugli statuti di almeno 16 Stati: Alabama, Florida, Georgia, Idaho, Kansas, Kentucky, Louisiana, Maryland, Massachusetts, Michigan, Minnesota, Mississippi, Carolina del Nord, Oklahoma, Carolina del Sud e Texas.

Gli statuti di Kansas, Kentucky e Texas sono esplicitamente rivolti alle coppie dello stesso sesso. Tali leggi continuano ad essere citate dalla polizia per giustificare le incursioni contro persone che fanno sesso all’aperto o in aziende private. Storicamente, le leggi sulla sodomia sono state utilizzate per perseguitare gli individui LGBTQ, sottoponendoli a punizioni e umiliazioni pubbliche solo per il “reato” di avere relazioni omosessuali. Simili leggi sono state inoltre citate nei tribunali come pretesto per negare la custodia dei bambini ai genitori LGBTQ, licenziarli e negare loro il lavoro. L’American Civil Liberties Union lavora da anni per abrogare le leggi anti-sodomia ancora oggi presenti negli USA, oltre ad aiutare Doe in tribunale.

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